Lavori fantasma, resa dei conti: Bonci vuole il patteggiamento

Lavori fantasma, resa dei conti: Bonci vuole il patteggiamento
Lavori fantasma, resa dei conti: Bonci vuole il patteggiamento
di Federica Serfilippi
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Lunedì 2 Novembre 2020, 03:55

ANCONA  - Dagli uffici del Comune a un’aula di tribunale. Si concretizzerà questa mattina davanti al gup Francesca De Palma la parabola di Simone Bonci, il geometra di Palazzo del Popolo arrestato con l’accusa di corruzione aggravata la mattina del 7 novembre 2019 dagli agenti della Squadra Mobile e dalla polizia locale. Erano finiti in manette anche quattro imprenditori edili: coloro che, stando alla procura, avevano imbastito con il dipendente comunale (all’epoca dei fatti alla Direzione manutenzioni, frana e protezione civile) un giro di do ut des, tra lavori affidati e regalie di vario tipo ricevute. 

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Opere, secondo i riscontri investigativi, non realizzate o parzialmente eseguite e comunque liquidate per importi notevolmente superiori al valore reale.

Alle 11.30 avrà inizio l’udienza preliminare. Il Comune, tramite l’avvocato Marina Magistrelli, farà richiesta di costituirsi parte civile e, dunque, avanzare la pretesa del risarcimento nei confronti degli imputati. Qualcuno potrebbe decidere di procedere con riti alternativi. Da parte di Bonci, rappresentato dagli avvocati Riccardo Leonardi e Lorenza Marasca, scontata la scelta di non affrontare il dibattimento. La difesa punta al patteggiamento, visto l’apporto collaborativo dimostrato durante l’indagine. La richiesta di rinvio a giudizio del pm Ruggiero Dicuonzo e del procuratore aggiunto Valentina D’Agostino è arrivata, oltre che per il geometra, per Tarcisio Molini, di Cingoli, amministratore di fatto della Mafalda Costruzioni. Stando alla procura, in cambio del rifacimento del bagno di casa (circa 30mila euro) e dell’elargizione di 3mila euro, Bonci gli aveva affidato lavori per 83.598 euro relativi alla manutenzione dei cimiteri comunali di Candia, Pietralacroce e 

A rischiare il processo c’è anche l’anconetano Francesco Tittarelli dell’omonima ditta che avrebbe gratificato Bonci con 3mila euro per un portone blindato a fronte dell’affidamento di lavori per circa 10mila euro, tra i laghetti e la piscina del Passetto. Udienza preliminare per l’abruzzese Carlo Palumbi della ditta Procaccia, titolare del restyling dei laghetti: secondo l’accusa avrebbe recuperato il ribasso d’asta con l’assegnazione di ulteriori lavori sia al Passetto che al cimitero di Tavernelle, in cambio di mazzette per 8mila euro. Tra gli imputati anche Marco Duca, imprenditore di Cupramontana a cui Bonci avrebbe facilitato l’affidamento di lavori per un sentiero pedonale e una recinzione al Passetto e per la manutenzione del cimitero del Pinocchio, contraccambiato con regali hi-tech. Rischia il processo anche un quinto imprenditore: Moreno Ficola di Porto Recanati, socio della ditta di costruzioni M.D.F.: secondo la procura avrebbe allungato a Bonci 3mila euro in cambio dell’affidamento di lavori, parzialmente eseguiti, liquidati con 6mila euro. Per tutti e sei l’accusa è corruzione aggravata. Bonci deve rispondere anche di istigazione alla corruzione: avrebbe proposto a un ingegnere esterno al Comune un incarico di progettazione di 15mila euro per dei loculi al cimitero di Tavernelle in cambio di 5mila euro. 

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