JESI- Un guado per consentire di continuare ad attraversare l’Esino fra Minonna e il centro anche nei mesi in cui il nuovo ponte San Carlo, demolito il vecchio, non ci sarà ancora. È una possibilità in campo, messa sul piatto dal raggruppamento temporaneo di impresa che si è aggiudicato l’appalto (per 6,4 milioni) e ora sottoposta a valutazione del Comune e successiva necessaria approvazione della Regione. Se ne è parlato lunedì sera a Minonna in una sala parrocchiale gremita.
Il punto
A fare il punto, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessore ai Lavori pubblici Valeria Melappioni, i tecnici comunali e l’ingegner Luigino Dezi che del nuovo San Carlo è il progettista. Al vaglio, oltre alle alternative per il periodo dei lavori, ulteriori misure per mitigare i disagi: sede comunale distaccata in zona, dispensario farmaceutico, trasporto pubblico. Per valutarne meglio forma e contenuti, si ricorrerà a un questionario fra i residenti: le risposte chiariranno esigenze e necessità. «Il cantiere per noi inizia da questo incontro – ha detto il sindaco – vogliamo condividere insieme un’operazione complessa che permetta infine di avere, per tutti, una Jesi migliore di prima». Saranno Cmp International di Martinsicuro e Eurobuilding di Servigliano, riunite in Rti, a occuparsi dei lavori. «Sono affidabili e di grande esperienza – rassicura l’ingegner Dezi - le incertezze si legano alle piene del fiume, dato che si lavorerà in alveo e in loro presenza occorrerà fermarsi». Le ditte hanno offerto in fase di gara un robusto taglio dei tempi, 211 in meno rispetto ai 611 del bando. Se i primi tre mesi serviranno a spostare temporaneamente sull’alveo dell’Esino il passaggio dei sottoservizi (acqua, luce, gas, linee telefoniche) ora sul ponte, dal quarto la chiusura del traffico con la demolizione.