ANCONA - Nulla a che fare con il caro-bollette. Andrea Corinaldesi definisce il campo d’azione: «Le 32 ordinanze di disattivazione di impianti termici dalle abitazioni, elencate sull’Albo pretorio, riguardano allacci che vengono staccati dopo che i proprietari non rispondono alle sollecitazioni per le ispezioni». L’amministratore di Mobilità & Parcheggi, la società incaricata dal Comune per i controlli, evidenzia il positivo che c’è in quest’opera di verifica. «Significa che si può stare tranquilli, perché la caldaia del vicino non può sfuggire ai nostri accertamenti».
Le zone
Riordina i dettagli e i tecnicismi, Corinaldesi: «Noi di M&P gestiamo la provincia di Ancona, escluse le piazze di Jesi e Senigallia.
I numeri
Avanza tra le sponde innalzate per volere di una normativa nazionale, l’amministratore: «Chi non si sottopone alla verifica viene segnalato al Comune, che provvede a emettere le ordinanze di disattivazione». Asseconda il corso degli eventi: «Il provvedimento di sospensione si annulla non appena il proprietario comunica l’avvenuto controllo». Si appella ancora alla logica dei numeri, Corinaldesi: «Quasi 8mila ispezioni sono state pianificate sul solo territorio di Ancona dall’inizio del servizio, ovvero dal 2017. Un forte rallentamento si è registrato nel periodo dell’emergenza-Covid, per le varie restrizioni». Indica il punto esatto della risalita: «La ripresa progressiva - ricorda - è iniziata a maggio del 2021, oggi siamo di nuovo a regime».
L’occasione
Dai particolari arriva dritto al senso che dovrebbe avere quest’obbligo: «Le utenze distaccate - è il suo nota bene - sono spesso relative a unità immobiliari non abitate stabilmente. Coglierei l’occasione per sensibilizzare i cittadini a effettuare le manutenzioni e i controlli con la frequenza prevista, non tanto per evitare ispezioni e distacchi, ma per tutelare la propria e l’altrui incolumità». Il teorema della sicurezza.
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