Ancona, irruzione a scuola, choc al cambio dell’ora. Ragazzi sconosciuti scavalcano la finestra

Ancona, irruzione a scuola, choc al cambio dell’ora. Ragazzi sconosciuti scavalcano la finestra
Ancona, irruzione a scuola, choc al cambio dell’ora. Ragazzi sconosciuti scavalcano la finestra
di Andrea Maccarone
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Venerdì 24 Marzo 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 15:08

ANCONA Una goliardata. La ricerca spasmodica di suscitare una reazione tra i coetanei. Magari riuscendo a finire in un video da far diventare virale sui social per conquistare l’etichetta di giovani ribelli. Per la preside del Savoia-Benicasa, Maria Alessandra Bertini, quanto accaduto lunedì mattina all’interno dell’Istituto è figlio «di uno scenario complesso di grande disagio sociale» afferma la dirigente. 


L’irruzione 

Una mattinata come tante altre.

Erano da poco trascorse le 10. Il trillo della campanella aveva appena segnato la fine della seconda ora. Quando d’improvviso due figure sbucano dall’altra parte della finestra di una classe al piano terra. Il protocollo sanitario prevede ancora l’aerazione degli ambienti scolastici, dunque in quel momento le vetrate erano spalancate. A quel punto i due sconosciuti non hanno fatto altro che approfittare del pertugio per introdursi all’interno dell’aula. Gli alunni, non riconoscendo gli autori del gesto, seppure a volto scoperto e apparentemente senza particolari intenzioni violente, sono rimasti choccati e impauriti da quanto stesse accadendo. Dopo i primi istanti di spavento misto a stupore, è partito subito l’allarme al personale scolastico che è corso ad avvisare la preside. In un lampo la dirigente è scattata dal suo ufficio per recarsi nella classe a vedere che cosa stesse succedendo, preoccupata per l’incolumità degli alunni minorenni. Ma appena raggiunta l’aula i due forestieri se la stavano già dando a gambe calandosi dalle finestre da cui avevano fatto irruzione. La preside ha chiesto ai suoi ragazzi chi fossero quegli estranei. «Mi hanno detto che non li conoscevano - replica la dirigente -. Erano molto giovani, probabilmente anche loro minorenni». Il tutto è durato pochi minuti, ma tanto è bastato per mettere in allarme la Bertini che ha subito provveduto ad avvisare le forze dell’ordine. «Ho chiamato i carabinieri che ora stanno indagando su quanto successo - spiega la preside - e contestualmente ho avvisato la Provincia perché intervenga a mettere ulteriormente in sicurezza la classe al pian terreno». Non che la scuola non sia sicura, ma perché non si ripetano episodi del genere la dirigente ha chiesto qualche tutela in più.

Il disagio 

Che sia stata una semplice bravata poco importa. La preside è comunque preoccupata per il clima sociale in cui crescono le nuove generazioni. «Stiamo vivendo un momento particolare - commenta Maria Alessandra Bertini -, c’è un forte disagio che serpeggia tra i più giovani». In effetti gli episodi di intemperanza, specie tra gli adolescenti, si sono moltiplicati dopo l’avvento della pandemia. Le restrizioni, i lunghi periodi di allontanamento dalla normale vita scolastica, i forti limiti all’aggregazione hanno avuto ripercussioni importanti sul comportamento dei giovani. E a volte la ricerca del brivido può portare a compiere gesti inconsulti. 

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