Insulti razzisti alla ragazzina, Lega Pro a fianco della calciatrice under 17: «Pronti a premiarla allo stadio di Ancona

Insulti razzisti alla ragazzina, Lega Pro a fianco della calciatrice under 17: «Pronti a premiarla allo stadio di Ancona
Insulti razzisti alla ragazzina, Lega Pro a fianco della calciatrice under 17: «Pronti a premiarla allo stadio di Ancona
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Mercoledì 2 Novembre 2022, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 16:56

ANCONA - Non si placano gli echi dell'aggressione razzista subita da una calciatrice 15enne dell'Ancona Respect sul campo di Fano. Sul caso è intervenuta anche la Lega Pro, con una ferma condanna di quanto accaduto. "Il razzismo è un virus - spiega la Lega Pro - che muta facilmente e invece di sparire si nasconde, ma è sempre in agguato. Le espressioni di razzismo rinnovano in noi la vergogna dimostrando che i progressi della società non sono assicurati una volta per sempre . Ricordando le parole di Papa Francesco la Lega Pro vuole esprimere la ferma condanna a quanto è successo alcuni giorni fa ad una giovane calciatrice dell’Ancona Respect dicendo fermamente No al razzismo e a tutte le forme di discriminazione.

“Alla giovane della squadra femminile Ancona Respect giunga la solidarietà di tutta la Lega Pro.

La aspettiamo sul campo e sugli spalti dello stadio di Ancona pronti a premiarla in nome del calcio vero fatto solo di gioia, amicizia e rispetto” dice il presidente Francesco Ghirelli.

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Il racconto

«Gli insulti razzisti durante il match? Non ho risposto, ho ignorato quel genitore perché volevo essere superiore. Ma sentirli è stato pesante, mi sono sentita gli occhi di tutti addosso. E molti non hanno fatto nulla. L'omertà è peggio del razzismo». Sono le parole della 15enne di colore dell'Ancona Respect, bersagliata domenica pomeriggio fuori dal campo dell'Alma Juventus Fano dove si stava giocando la partita delle under 17. «Mangiabanane, adesso ti sbianco» le sarebbe stato detto dal papà di una giocatrice avversaria. Quelle parole sono state una ferita. «Subire insulti così è pesante, sopratutto in un contesto dove bisognerebbe pensare solo a divertirsi. Ma a volte mi sento quasi rassegnata, perché fin da piccola ho dovuto subire episodi di bullismo per il colore della mia pelle».

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