Insufficienti gli scuolabus scatta la corsa all’affitto. L’assessore Borini: «L’ultima speranza è che il ministero ascolti le richieste presentate dall’Anci»

Insufficienti gli scuolabus scatta la corsa all affitto. L assessore Borini: «L ultima speranza è che il ministero ascolti le richieste presentate dall Anci»
Insufficienti gli scuolabus scatta la corsa all’affitto. ​L’assessore Borini: «L’ultima speranza è che il ministero ascolti le richieste presentate dall’Anci»
di Michele Rocchetti
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Giovedì 27 Agosto 2020, 05:00

ANCONA La speranza è che faccia breccia la lettera inviata dall’Anci al Ministero dell’Istruzione in cui si chiedono norme meno restrittive, ma nel frattempo il Comune di Ancona si sta comunque attivando per dare risposta alle linee guida per il trasporto scolastico diffuse dal Mit. Linee guida che innanzitutto ribadiscono l’impossibilità per i bambini di sedere uno accanto all’altro, con conseguente dimezzamento dei posti a disposizione all’interno degli scuolabus.

 
«Sappiamo che la domanda di revisione avanzata dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani è allo studio del Comitato tecnico scientifico - spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Ancona, Tiziana Borini – e confidiamo che venga almeno in parte accolta. Se però le linee guida restano queste è evidente che l’unica soluzione per garantire un servizio efficiente sarà quella di aumentare il parco mezzi». Di conseguenza l’amministrazione comunale sta interpellando varie aziende allo scopo di capire se hanno a disposizione mezzi e autisti da concedere in affitto o in convenzione. È invece escluso l’acquisto di nuovi scuolabus, ritenuto improponibile sia per una questione di costi che di tempi. Anche il noleggio peserà comunque non poco sulle casse del Comune di Ancona, come su quello di tutti i Comuni italiani. Per questo tra le richieste contenute nella lettera dell’Anci c’è anche quella di un sostegno economico da parte del Ministero, così da non far ricadere tutti i costi sulle spalle dei Comuni.

Se il contributo non arriverà, non è detto che il Comune di Ancona sia in grado di affittare mezzi a sufficienza per soddisfare il fabbisogno delle famiglie. Fabbisogno che sarà più chiaro nei primi giorni di settembre, visto che la scadenza per la presentazione delle domande è stata fissata per il 31 agosto. Intanto l’amministrazione si è cautelata adottando una delibera con la quale si modifica in via temporanea il regolamento esistente, stabilendo che al servizio potranno accedere prioritariamente i bambini che abitano a una distanza superiore ai 1.500 metri dalla scuola e che hanno entrambi i genitori lavoratori con orari che non consentono di accompagnare i figli. Si tratta di un primo passo verso la riorganizzazione del servizio, che andrà completamente rivisto, a partire dagli orari. L’indicazione di far salire sullo scuolabus un bambino alla volta mantenendo il distanziamento di un metro tra l’uno e l’altro, con il secondo passeggero che potrà accedere al mezzo soltanto dopo che il primo si sarà seduto, comporterà inevitabilmente un rallentamento delle operazioni. Una criticità alla quale si potrà ovviare soltanto con orari di entrata e uscita differenziati. Almeno, però, il personale del Comune non avrà l’onere di misurare la febbre ai bambini al momento della salita sullo scuolabus, cosa che avrebbe provocato ulteriori rallentamenti.

Ci dovranno pensare i genitori. «Su questo verrà stipulato un patto di fiducia con le famiglie – osserva Borini – che siamo sicuri non manderanno a scuola i figli con la febbre. Inviteremo inoltre i genitori a vigilare affinché i bambini non si ammassino al momento dell’ingresso sullo scuolabus». Anche perché non è prevista la presenza sul mezzo di altre figure oltre l’autista, che per altro non potrà muoversi dal proprio posto.

Per quanto invece riguarda l’areazione naturale e continua del mezzo indicata nelle linee guida, l’assessore la ritiene «Una cosa da chiarire. Perché non si può viaggiare in pieno inverno con i finestrini aperti. Altrimenti i bambini davvero si ammalano. Ma in ogni caso noi ci atterremo alle prescrizioni, perché in questa situazione complicata la tutela della salute dei bambini deve essere al primo posto».

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