Ancona, insegnante di sostegno trasferita
la mamma dell'alunno va dall'avvocato

Ancona, insegnante di sostegno trasferita la mamma dell'alunno va dall'avvocato
di Stefano Rispoli
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Domenica 8 Settembre 2019, 06:25

ANCONA Le avevano promesso che l’insegnante di sostegno sarebbe rimasta la stessa per tutto il quinquennio. E invece, dopo un solo anno, è stata trasferita in un altro plesso. «Ora mio figlio sta male, sarò costretta a cambiare scuola», denuncia la mamma di un bambino autistico, che si è rivolta a un avvocato per valutare eventuali azioni legali. 

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Le spiegazioni ricevute dalla preside di una scuola elementare di Ancona, e dall’ufficio scolastico regionale non hanno convinto la giovane mamma, preoccupata per il percorso di crescita psico-fisica del figlio di 7 anni, affetto da un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento, uno dei più difficili da riconoscere perché caratterizzato da un linguaggio fluente, anche se difettuale sul piano pragmatico e da uno sviluppo cognitivo nella norma.
 
«Avevo scelto apposta quella scuola perché la preside mi aveva garantito che c’era un’insegnante di sostegno di ruolo - spiega la donna -. Mio figlio non ha problemi cognitivi, ma di regolamentazione delle emozioni, ha bisogno di punti di riferimento precisi. Quella maestra si è rivelata molto brava durante il primo anno e avrebbe dovuto proseguire con lui il percorso fino alla quinta, almeno così mi era stato assicurato, perché i miglioramenti sono stati importanti. A ottobre, invece, di punto in bianco siamo venuti a conoscenza del suo trasferimento in altra sede e della sua sostituzione con una supplente con carica annuale». I genitori del bambino hanno cominciato a chiedere spiegazioni, prima alla preside e poi, non soddisfatti, all’ufficio scolastico regionale, a cui si sono rivolti tramite l’avvocato Cristina Bolognini.
«Le giustificazioni che ci sono state fornite sono state diverse e variegate - racconta la mamma -. Ci è stato perfino riferito che l’insegnante adottava metodi poco ortodossi con mio figlio, che invece si trovava benissimo con lei: piangeva tutti i giorni e ha subito un grosso disagio a causa di quella improvvisa separazione, come ha confermato anche il terapista che lo segue. Con l’avvocato abbiamo chiesto il ripristino della situazione precedente, tenuto conto che con la nuova insegnante di sostegno non si è trovato bene, per quanto lei si sia prodigata al massimo e abbia fatto il possibile per aiutarlo». Ma rivolgersi all’ufficio regionale scolastico non è bastato. L’insegnante prediletta dal bambino autistico non è stata richiamata e ora sua madre sta valutando di iscriverlo in un altro istituto, a una settimana dal suono della campanella. «Come me, anche i genitori di altri sette bambini intendono cambiare scuola» perché, a quanto pare, nel frattempo anche un’altra maestra “storica” sta per essere trasferita. 

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