Ferie non garantite, contratti non rinnovati, reparti accorpati: gli infermieri dicono basta. Scatta lo sciopero

Gli infermieri si preparano alla mobilitazione
Gli infermieri si preparano alla mobilitazione
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Martedì 26 Luglio 2022, 06:45

ANCONA - Ferie non garantite, accorpamenti dei reparti, mancato rinnovo dei contratti. Di fronte al silenzio della Regione, gli infermieri hanno deciso di scioperare. Due le date: domani alle 11 il primo presidio davanti all’ingresso dellospedale Profili di Fabriano. Secondo sit-in, venerdì dalle 9,30 alle 11 davanti alla sede della Regione. 


Ad annunciare la mobilitazione è la segreteria territoriale Nursind di Ancona, «per denunciare le criticità più volte notificate alla Direzione dell’Area Vasta 2 ma senza ottenere risposte o soluzioni. Si è scelto l’ospedale di Fabriano - recita una nota - in rappresentanza di tutti i presidi ospedalieri e territoriali dell’Av2». Le criticità riguardano «il piano ferie presentato a ridosso dell’inizio del periodo estivo con tante criticità, tanto da non poter garantire ai colleghi i 15 giorni di ferie, come da contratto. Sin dal mese di giugno l’azienda, in un disperato tentativo maldestro di porre rimedio alla situazione, mette in atto riorganizzazioni e accorpamenti che costringono il personale a spostarsi in altri reparti o ancora peggio verso altre sedi di lavoro.

Denunciamo i continui salti riposo con turni massacranti fino a 12 ore consecutive».

Altro aspetto, la riorganizzazione dei servizi «con accorpamenti dei reparti fatta all’ultimo minuto per reperire personale». Terzo punto: «Il mancato rinnovo dei contratti a termine e zero assunzioni da graduatorie di concorso. Sono stati prorogati fino al 31 dicembre solo 57 infermieri su 129 assunti. Dei 57, solo 25 unità sono presenti ad oggi. Gli altri contratti non sono stati prorogati e quelli che sono in scadenza durante i mesi estivi e oltre non verranno riconfermati. Tanti colleghi se ne vanno perché attratti da aziende che garantiscono più stabilità lavorativa». Il Nursind chiede la proroga dei contratti, assunzioni urgenti derogando ai vincoli di spesa e la stabilizzazione del personale, «in bilico tra insoddisfazione, burnout e assistenza al di sotto dei livelli minimi». 

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