Incubo bivacchi al Mandracchio con i turisti accerchiati dai clochard. L’ex pizzeria invasa dagli abusivi

Incubo bivacchi al Mandracchio con i turisti accerchiati dai clochard. L’ex pizzeria invasa dagli abusivi
Incubo bivacchi al Mandracchio con i turisti accerchiati dai clochard. ​L’ex pizzeria invasa dagli abusivi
di Stefano Rispoli
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Domenica 9 Maggio 2021, 07:40

ANCONA  - L’ex ristorante, chiuso un mese fa, si è trasformato in una dimora per sbandati con vista sul porto. Si sono organizzati benissimo: l’ingresso, protetto da vetrate, è stato arredato come una camera da letto, con materassi, lenzuola e coperte. Il porticato è stato ripensato come un gazebo, con tanto di sedie e tavolini. Qua e là, bottiglie, cartoni di vino, padelle, cibo in scatola.

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Ci sono pure due vasi di fiori: verrebbe da pensare a clochard romantici - quelli che hanno preso possesso dell’atrio della ex pizzeria “Il Palombaro” al Mandracchio - non fosse per gli escrementi che invadono la zona circostante e per una serie di episodi inquietanti segnalati da chi tutti i giorni lavora nella darsena e ha visto con i propri occhi come passa il tempo questo manipolo di disperati, tutti dell’est Europa (tra loro anche una donna). 


Si ubriacano, chiedono con insistenza l’elemosina ai passanti e assediano in particolare i turisti. «Qualche giorno fa - racconta un testimone che chiede di restare anonimo - ho visto una famiglia di camperisti tedeschi accerchiati da queste persone mentre si apprestavano ad andare al check-in degli imbarchi.

Sono scappati via dalla paura. Urlano, insultano e ogni tanto scippano qualche turista. Le forze dell’ordine? Non so quante volte abbiamo chiesto aiuto. Arrivano, li allontanano, ma quelli poco dopo tornano al loro posto. Non possono fargli nulla perché sono cittadini comunitari».

Non si limitano ad infastidire i turisti di passaggio, ma se la prendono anche con gli operatori del Mandracchio perché pretendono di bere alcolici senza pagare. La scorsa settimana uno degli “ospiti” del ristorante abbandonato si è presentato ad un bar tutto insanguinato. Diceva di essere stato picchiato da un nordafricano: quanto basta per immaginare il clima da brividi che si vive al Mandracchio, a poche decine di metri dagli Archi e a due passi dal check-in per gli imbarchi. Difficile immaginare un peggior biglietto da visita per i turisti, costretti a passare accanto non solo ai bivacchi degli abusivi, ma anche a edifici fatiscenti come l’ex Fiera della Pesca o l’ex Mercato ittico: involucri grigi e vuoti, dove il tempo sembra essersi fermato, degni del set di un film dell’orrore. 


Sempre da queste parti, nel gennaio scorso, era intervenuta la polizia con il 118 per soccorrere una ragazza che aveva chiesto aiuto in lacrime, sostenendo di essere stata violentata da un gruppo di asiatici: aveva spiegato di essere scesa in strada perché i rumori non la facevano domire e di essere stata costretta a subire abusi sessuali da parte di tre sconosciuti, che poi si sarebbero dati alla fuga. L’ennesimo episodio inquietante nel sottobosco di degrado che è divenuto il Mandracchio. 

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