Uno spiraglio di luce per l'ex Umberto I di Ancona. Svolta sul Poliambulatorio, l'Ast: «Apre dopo l'estate»

Uno spiraglio di luce per l'ex Umberto I. Svolta sul Poliambulatorio, l'Ast: «Apre dopo l'estate»
Uno spiraglio di luce per l'ex Umberto I. Svolta sul Poliambulatorio, l'Ast: «Apre dopo l'estate»
di Andea Maccarone
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Venerdì 7 Aprile 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 12:13

ANCONA - Fine dell’interminabile attesa. Forse. «Dopo l’estate inizieremo i trasferimenti del Poliambulatorio del Viale all’ex Umberto I e l’apertura dell’hospice e dell’Rsa» annuncia il commissario straordinario dell’Ast Ancona, Nadia Storti. Forse, s’è detto. «Dipende poi se ci saranno ricorsi» puntualizza la Storti.

Un passo indietro: in questo lasso di tempo cosa si è fatto per velocizzare le operazioni? «Ci stiamo occupando delle procedure amministrative per avere l’autorizzazione e accreditamento regionale per l’hospice e l’Rsa - spiega il commissario straordinario -.

Stiamo allegando tutte le piantine. Poi, una volta inviata la domanda, la Regione è piuttosto celere nel procedere».

La gara 

Secondo step: la procedura di gara per l’acquisizione degli arredi. «Prima dell’estate contiamo di aver completato l’accordo quadro che ci consentirà di andare in gara per l’acquisizione e l’utilizzo degli arredi - spiega Storti -, che poi andremo ad impiegare sia all’Umberto I sia nelle altre strutture di nostra competenza dove sarà necessario». Dunque la roadmap sembra, a questo punto, essere delineata: prima dell’estate la domanda per l’autorizzazione e accreditamento regionale per l’apertura di hospice e Rsa, e contestualmente l’avvio della gara per l’acquisizione degli arredi. Completato questo iter, dopo l’estate i trasferimenti. Nel frattempo, però, sono passati ben 15 anni. Un’infinità. Rimanendo aggrappati alla storia recente, la stessa Emma Capogrossi, assessore ai servizi sociali, sulle lungaggini sopraggiunte aveva ammesso al Corriere Adriatico che «il Comune ha sollecitato l’Ast, l’Azienda sanitaria territoriale che ha competenza sulla realizzazione delle opere, ma ancora non ha ricevuto risposta sui tempi». Adesso, invece, la risposta sembra esserci. Le attese? «Sono procedure complesse» scandisce il commissario straordinario Nadia Storti. Insomma, una luce in fondo al tunnel comincia ad intravedersi. Anche perché basta voltarsi indietro per farsi un’idea del buio pesto che ha avvolto tutta la vicenda dal suo inizio ad oggi.

La storia 

Correva l’anno 2008. Sembra un secolo fa. Regione e Ministero firmano l’Accordo di programma per il recupero dell’ex ospedale civile nel cuore della città, nel frattempo svuotato dal trasferimento della struttura al polo ospedaliero di Torrette. Nel 2010 viene approvato il progetto definitivo per i due padiglioni. L’Asur si aggiudica l’appalto da 6,5 milioni. Ma servono 5 anni prima che il Comune rilasci il permesso a costruire. Finalmente partono i lavori, ma dal sottosuolo riaffiorano dei resti antichi che impongono lo stop al cantiere. Nel 2018 interviene una variante che fa lievitare i costi a 7,6 milioni. Si va avanti a singhiozzo. Fino ad arrivare ai nostri giorni. Di mezzo ci si è messo il Covid, l’inflazione, il rincaro sui prezzi delle materie prime e quindi la conseguente difficoltà nel reperire i materiali. Un’odissea. Per sicurezza, il permesso a costruire viene esteso a 5 anni, fino al 2024. Anche se il poliambulatorio doveva aprire prima nel novembre 2017, poi nella primavera 2019, quindi a fine 2021. Adesso, finalmente, pare si riesca a mettere la parola fine a quello che sembrava essere diventato un labirinto inespugnabile. Dopo l’estate l’ex Umberto I potrà dare una casa agli ambulatori dal viale della Vittoria (al padiglione 1), mentre la seconda ala ospiterà una Rsa da 26 posti, una Residenza protetta per anziani da 18 letti e l’hospice da 8. Quindici anni che sono sembrati un’eternità. Dove a completare la spinta nel degrado di una delle aree centrali della città ci si è messo anche il crac Santarelli che ha gettato un intero quartiere nella voragine dell’abbandono. 

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