Più traffico, più incidenti in zona gialla: in media 3 al giorno ad Ancona. In provincia due morti in due settimane

L'incidente di Osimo in cui ha perso la vita un papà 41enne
L'incidente di Osimo in cui ha perso la vita un papà 41enne
di Stefano Rispoli
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Venerdì 21 Maggio 2021, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 08:34

ANCONA - Una delle pochissime cose positive del lockdown è stata la riduzione degli incidenti. Meno auto in circolazione, meno schianti: un’equazione sin troppo scontata. E allora non sorprende l’impennata di sinistri e feriti da quando le Marche sono tornate in zona gialla (26 aprile).

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Il problema è che si viaggia a un ritmo di infortuni troppo sostenuto e nel giro di due settimane sulle strade della provincia hanno già perso la vita due centauri: il 41enne anconetano, padre di due bambine, che il 4 maggio, in sella alla sua Ducati, si è schiantato contro un furgone a San Biagio di Osimo, in via D’Ancona; e il 56enne senigalliese che martedì sera a Borgo Bicchia con la sua Harley Davidson è finito contro una Bmw mentre tornava a casa. Un doppio lutto in zona gialla. Ma anche quando il virus circolava più rapidamente l’asfalto si era bagnato di sangue, quello versato da un pensionato di 89 anni, morto in via Conca, all’imbocco della rotatoria di fronte al Mc Donald’s, alla guida della sua auto, nell’impatto frontale con un mezzo dei vigili del fuoco in sirena. 
Tre morti in poco più di due mesi: tragedie che fanno scattare un campanello d’allarme e riportano d’attualità il tema della sicurezza stradale, nel momento della ritrovata libertà dopo la pandemia.

Il Pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, che gestisce il Trauma center regionale, è tornato ad affollarsi, ma stavolta i malati di Covid non c’entrano: piuttosto, pesano gli incidenti stradali, tra schianti e investimenti, come quello in cui ha rischiato di perdere la vita una bambina di 7 anni, mercoledì pomeriggio a Castelfidardo, falciata da un’auto. 


I dati raccolti dalla Polizia locale di Ancona parlano chiaro: da quando è rientrato in zona gialla, il capoluogo si attesta ad una media di quasi 3 incidenti al giorno rilevati dai soli vigili urbani. Per la precisione, sono stati 64 dal 26 aprile, di cui 37 con feriti. Considerando solo i primi 19 giorni di maggio, i sinistri ammontano a 49, dei quali 32 hanno registrato persone soccorse dal 118. Se si prende in esame tutto il 2021, gli incidenti nel territorio comunale ammontano a 258 di cui 115 con feriti.

«L’aspetto sorprendente è che quest’anno, nonostante il lockdown, dal 1° gennaio abbiamo registrato un aumento del 15% di incidenti rispetto allo stesso periodo del 2020 - spiega Liliana Rovaldi, comandante della Polizia locale di Ancona -. Per fortuna non si è trattato di eventi particolarmente gravi, ma c’è poco da stare allegri. Credo che alla base di questo trend in aumento ci sia un fattore per così dire sociologico: c’è una circolazione particolarmente sostenuta di veicoli privati e questo in parte è dovuto al fatto che molti preferiscono evitare i mezzi pubblici, un po’ per paura del contagio, un po’ per le limitazioni alla capienza di autobus e treni». 


L’impressione è che le distrazioni alla guida, dopo la pausa forzata del lockdown e il suo tempo sospeso, siano più frequenti. «È come se non fossimo più abituati a guidare - sostiene la comandante Rovaldi -, ma siamo convinti che molti automobilisti continuino a sottovalutare i pericoli della strada e a farsi distrarre dai cellulari». Per questo il Comando locale ha deciso di attivare, già dai giorni scorsi, dei controlli mirati, con una pattuglia ad hoc incaricata di verificare il corretto utilizzo delle cinture di sicurezza e di sanzionare chi telefona o chatta al volante. «Il cellulare resta una delle principali cause di incidenti», ricorda la comandante Rovaldi che dichiara guerra anche alla velocità. Ai 4 velox fissi sulla Flaminia, alla Baraccola e sull’asse nord-sud potrebbero aggiungersi, con l’arrivo dell’estate, le postazioni mobili dei telelaser sulle vie più pericolose, da via Pergolesi a via Esino, da via Grotte a via Maggini, fino a via Redi, solo per citare alcune di quelle in cui gli anconetani sfrecciano come su un circuito di Formula Uno. 

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