Falciato in bici negli Usa, s'infrange il sogno del coast to coast di Luca Regini: «Mi dispiace, devo operarmi al braccio»

Luca Regini, ex giornalista del Corriere Adriatico, all'ospedale di Pittsburgh
Luca Regini, ex giornalista del Corriere Adriatico, all'ospedale di Pittsburgh
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Sabato 3 Giugno 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11:06

ANCONA - «Purtroppo è successo quello che non doveva succedere: un’auto mi ha investito e sono in ospedale con il braccio sinistro rotto». S’infrange sul più bello il sogno a stelle e strisce di Luca Regini, giornalista in pensione del Corriere Adriatico, volato negli States per intraprendere uno spettacolare e faticoso coast to coast in bici - la sua passione di sempre - da New York a San Francisco, quasi 5.500 km tra parchi, montagne e deserti. Al sesto giorno, quando si trovava a Steubenville, cittadina dell’Ohio, è stato urtato e scaraventato a terra dall’auto condotta da una donna impegnata a sorpassarlo. Ora il 63enne è ricoverato all’ospedale di Pittsburgh: è fuori pericolo, ma dovrà operarsi all’ulna.

 «A parte il dolore, sto bene - ci racconta al telefono Luca -. Ero su una strada a doppia corsia, in salita. È arrivata quell’auto che non ha rispettato la distanza e mi ha buttato a terra. All’inizio la donna alla guida non si è fermata: io ero a terra, sotto choc, insanguinato. Ho chiesto a chi mi ha soccorso di annotare il numero di targa, ma poi è tornata indietro e mi ha chiesto scusa». La beffa è che in questo viaggio avventuroso, da solo in sella alla sua Bianchi, il giornalista, oltre a promuovere una raccolta fondi per la Fondazione Ospedale Salesi, era testimonial della Fondazione Scarponi che si batte proprio per la sicurezza dei ciclisti. 


«In vista di questa esperienza, negli ultimi mesi mi ero allenato molto a casa - racconta Regini, che risiede a Gallignano - e non so quante volte sono tornato a casa per miracolo, dopo aver rischiato di essere investito.

Qui in America, invece, mi sono meravigliato di quanto rispetto ci sia per i ciclisti: le auto, quando ti sorpassano, si spostano sull’altra corsia, per non parlare della quantità e qualità delle piste ciclabili. Proprio mentre riflettevo su queste cose, una signora con l’auto mi ha fatto il pelo, buttandomi a terra. E adesso sono qui, all’ospedale, a interrogarmi su cosa fare».

I medici dicono che dovrà operarsi all’ulna entro due settimane, ma Luca non ha ancora scelto se sottoporsi all’intervento all’ospedale di Pittsburgh o in Italia. Lui non molla. «In teoria, se mi operassi subito, nel giro di qualche giorno potrei rimettermi in bici, ma i medici me lo sconsigliano perché sentirei dolore e non sarebbe piacevole. E allora, forse mi devo fermare. Ma il mio sogno non è infranto del tutto». Sì perché Regini, testa dura e gambe d’acciaio, è sicuro che, se non subito, ci riproverà l’anno prossimo. «Nel frattempo,potrebbe raggiungermi mia moglie Franca per concederci una vacanza rilassante negli States».

Il sogno americano era cominciato 6 giorni fa quando l’ex giornalista è partito da Asbury Park, nel New Jersey, per un viaggio sulle due ruote alla volta di San Francisco che ha deciso di documentare con dirette su Youtube e su Instagram. Sui social è stato sommerso da un mare di affetto che ha finito per commuoverlo. «Vi terrò aggiornati, mi dispiace - dice in un video con la voce rotta dall’emozione -. Mi viene da piangere, ma sono ancora in ballo: vi terrò aggiornati». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA