Fiamme nella notte a Marina Dorica, bruciano quattro box vicino ai binari. L’allarme dato da un vigilante

Fiamme nella notte a Marina Dorica, bruciano quattro box vicino ai binari. L’allarme dato da un vigilante
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 23:10 - Ultimo aggiornamento: 23:36

ANCONA - Incendio nella tarda serata di ieri a Marina Dorica, dove sono andati a fuoco 4-5 box in materiale plastico nella zona ovest, accanto ai binari, distante dal cuore del porto turistico.

L’allarme è scattato intorno alle 21 e 40, quando il vigilante di turno ha notato il bagliore delle fiamme e ha subito dato l’allarme. Sul posto sono accorse diverse squadre dei vigili del fuoco e proprio l’intervento tempestivo ha evitato che l’incendio si estendesse. 


L’intervento
«C’è stato un dispiegamento di forze veramente impressionante che ha consentito di limitare i danni - tirava un sospiro di sollievo in serata il direttore di Marina Dorica Leonardo Zuccaro, accorso al porto turistico -. L’incendio è rimasto circoscritto a poche decine di metri quadrati e nel giro di un’ora è stato quasi totalmente spento, anche se ogni tanto riprendono piccoli focolai. Sono andati bruciati alcuni box e gli spogliatoi e i bagni usati dal personale, oltre ad alcune macchinine elettriche usate per gli spostamenti del personale. Sulle cause al momento non si posso fare ipotesi”. L’incendio ha lambito la ferrovia, ma non c’è stato bisogno di interrompere il traffico ferroviario. Ovviamente le fiamme nella zona del porto, nel buio, hanno riportato alla memoria la drammatica notte motte tra il 15 e il 16 settembre dell’anno scorso all’ex Tubimar. Ll’incendio venne domato dopo diversi giorni di lavoro dai vigili del fuoco che evitarono conseguenze ed esplosioni ben peggiori, di quelle avvenute, per sostanze e materiali presenti nelle vicinanze.
Proprio di recente è stata consegnata alla procura una perizia di parte secondo cui non si trattò di un fatto accidentale, ma di un rogo doloso. Le fiamme, che all’ex Tibimar hanno causato danni per 10 milioni di euro, provocarono una colonna di fumo nera e densa: il Comune chiuse parchi e scuole, consigliando di limitare gli spostamenti e vietando il consumo di vegetali a foglia larga nella zona.
Secondo le consulenze, nel capannone della zona industriale si sarebbero susseguiti inneschi multipli, almeno tre, e poi ci sono quattro mezzi trovati senza tappo del serbatoio: due muletti, un furgone e una cisterna che fungeva da deposito carburante, tutti alimentati a gasolio. Anche la Procura attende il deposito della perizia del proprio consulente.

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