Inferno in riviera, 2.400 turisti sfollati per il maxi rogo. S'indaga sulle cause: c'è la mano dell'uomo

Il Canadair e i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento del rogo
Il Canadair e i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento del rogo
di Stefano Rispoli
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Lunedì 2 Agosto 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 09:39

NUMANA - Cause naturali? È escluso. Gli investigatori sono sicuri: c’è la mano dell’uomo dietro il feroce incendio che ieri ha devastato diversi ettari di sterpaglie e vegetazione, mettendo in allarme 4 Comuni, la Valmusone e la riviera. Chiuse per ore l’autostrada e la ferrovia, evacuate abitazioni, residence e il camping Numana Blu.

Unica consolazione: nessuno è rimasto ferito o intossicato, anche se due anziani, a titolo precauzionale, sono stati portati all’ospedale. Vivono nelle campagne di Castelfidardo, dove attorno alle 12,30 sono arrivate le fiamme che hanno minacciato il depuratore di Villa Poticcio. 
Secondo la testimonianza di un gruppo di ragazzi, raccolta dai carabinieri forestali, però, il rogo sarebbe partito da Scossicci, in particolare da un’ansa del Musone, sulla sponda destra del fiume, una zona trasformata dagli incivili in una discarica abusiva: qui c’è chi abbandona rifiuti e potature, non è escluso che qualcuno possa aver incendiato il materiale di scarto, perdendo il controllo del rogo. Ma non è detto: a scatenare l’inferno potrebbe essere stata una sigaretta, visto che quella è un’area frequentata dai pescatori. Le indagini chiariranno l’origine del disastro. Lo spaventoso fronte del fuoco, alimentato dalle raffiche di vento e dal gran caldo, si è rapidamente spinto a sud-est, verso il mare, correndo lungo canneti e campi che costeggiano la ferrovia e le principali arterie stradali. La Statale 16 è stata sbarrata nel tratto compreso tra il bivio di “Effetto Luce” e quello per Loreto. Poi è toccato all’A14, chiusa per oltre 3 ore (dalle 14,40) tra i caselli di Ancona Sud e Loreto, nella carreggiata verso Pescara, a causa del fumo. 

Un Canadair impegnato nello spegnimento dell'incendio tra Numana e Porto Recanati. Foto Giusy Marinelli

Si sono formate code fino a 8 chilometri, con ripercussioni sulla Ss16. Un inferno per chi è rimasto intrappolato nel traffico. La carreggiata sud dell’A14 è stata riaperta attorno alle 18, ma solo su due corsie. Pesantissimi i disagi anche per chi viaggiava in treno: la circolazione ferroviaria sulla linea Adriatica è stata interrotta dalle 14 fino a sera. Le fiamme, infatti, sono arrivate a lambire i binari a Loreto: decine i treni cancellati e sostituiti con bus, con ritardi di ore. Soppressi anche due Frecciargento per Milano. 
Grande paura per alcune abitazioni tra Castelfidardo e Loreto, lungo il percorso dell’incendio, dove diversi focolai hanno ripreso vigore in serata davanti ad “Effetto Luce”, costringendo le squadre dei vigili del fuoco a un nuovo intervento, con la collaborazione della polizia e dei carabinieri. Una trentina le persone sfollate in contrada Mirano Vittoria, accompagnate dai volontari della Protezione civile nella tensostruttura di Crocette. La situazione da grave è divenuta gravissima nel corso del pomeriggio, quando l’inferno di fuoco è stato sospinto dalle raffiche verso il mare, interessando i comuni di Porto Recanati e Numana. La task force dei soccorsi, che ha coinvolto anche la Capitaneria di porto con 3 motovedette per liberare le acque davanti al fronte del fuoco, ha richiesto l’intervento dell’elicottero dei vigili del fuoco e della Protezione civile, oltre al Canadair che ha compiuto numerosi lanci. Sono stati evacuati, a Porto Recanati, circa 150 ospiti del Casale del Conero e il Conero Ranch, inclusi i cavalli accuditi presso lo stesso B&B, minacciati dall’avanzare delle fiamme. Nessun danno, per fortuna, alle strutture ricettive. 
Ma lo sfollamento più massiccio è avvenuto a Numana: 2.400 persone, di cui 2.100 ospiti del camping Numana Blu e 300 del resort Adamo&Eva, sono stati allontanati su invito delle forze dell’ordine perché il fumo rendeva ormai irrespirabile l’aria.

Il Numana Blu è divenuto nel frattempo il quartier generale dell’emergenza: qui nel pomeriggio si sono riuniti i sindaci dei comuni interessati dall’emergenza, il prefetto di Ancona, Darco Pellos, il capo di gabinetto della Prefettura di Macerata, vertici delle forze dell’ordine e lo stesso governatore regionale Francesco Acquaroli per coordinare le operazioni di evacuazione e trovare una sistemazione per le 2.400 persone. Si sono prese in considerazione varie ipotesi, ma in serata il prefetto ha dato l’ok per il rientro di turisti e vacanzieri nelle due strutture. Infatti, le operazioni di spegnimento del maxi rogo che ha tenuto con il fiato sospeso tutta la riviera e ha comportato anche l’evacuazione di alcune abitazioni a Scossicci, hanno avuto successo, anche se i vigili del fuoco hanno continuato a lavorare per tutta la notte per tenere a bada i vari focolai, in particolare nella zona tra Castelfidardo e Loreto, nei pressi del km 320 della Ss16. 

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