ANCONA - La materia dei sogni. Al quinto piano, corpo C dell’ospedale di Torrette, da ieri si tocca. Taglio del nastro, acqua benedetta e si spalanca la speranza degli spazi Nemo. Specializzato nella cura e nella ricerca per le malattie neurodegenerative e neuromuscolari, il nuovo centro dorico è il settimo in Italia. Sclerosi laterale amiotrofica, atrofia muscolare spinale e distrofie muscolari: sarà faro e àncora questo nucleo di scienza e di assistenza per una comunità di pazienti marchigiani di oltre mille tra bambini e adulti e per più di duemila delle regioni vicine.
Roberto Frullini, presidente della Fondazione Dante Paladini, a pochi centimetri dall’ingresso del nuovo reparto, è voce narrante. «Oggi siamo alla fine di un percorso lungo e adesso iniziamo a costruire».
L’ocra dei campi di girasoli, il lilla della lavanda, l’azzurro del mare e il verde delle colline sono le sfumature che si susseguono nei corridoi, nelle camere. La sintesi di questa terra. «Una giornata storica», è il sigillo di Filippo Saltamartini. L’assessore alla Sanità riordina tappe ed emozioni: «A luglio 2021 avevamo messo il primo mattone e mi ero augurato che diventasse qualcosa di concreto: ci siamo. La sensibilità della Regione nei confronti della presa in carico delle malattie neuromuscolari costituisce un obiettivo ineludibile della nuova politica sanitaria». Sfiora anche lui la consistenza dei sogni.
Musica di sottofondo e un videoclip, con immagini di vita e umanità, introducono, per voce di Maraldo, la batteria di ospiti. «Grazie agli operatori della nostra azienda ospedaliera per il gioco di squadra. Raggiungiamo un traguardo importante per i pazienti marchigiani e della costa adriatica che avranno a disposizione una struttura di eccellenza». La soddisfazione del direttore generale Michele Caporossi è subito azione. Dalla diagnosi, ai percorsi di cura e riabilitazione, ai controlli periodici: 14 le specialità cliniche che accompagneranno ogni fase della malattia, contribuendo, nel tempo, a ridurre la mobilità passiva. Si alza, in sala, la bandiera del patto stretto tra comunità dei pazienti, Regione, Ospedali Riuniti e Politecnica.
«Raccontare l’alleanza che genera risposte concrete per il bene comune significa celebrare la vita e la capacità di guardare al futuro - rimarca Alberto Fontana, presidente dei centri Nemo - Sono grato alle vostre istituzioni e alla comunità clinica e scientifica di questo territorio, per aver creduto, insieme a noi, nel sogno di poterne realizzare uno ad Ancona». Impossibile contenere il ricordo più struggente. La visione del neurologo marchigiano Dante Paladini, morto a 49 anni, prende vita qui, al quinto piano. «La collaborazione tra istituzioni ha consentito di concretizzare un progetto di grande importanza», è il principio che muove Gian Luca Gregori. Il rettore della Politecnica evidenzia i quattro punti cardine: integrazione, ricerca, concretezza e coinvolgimento. È subito oltre: «Dobbiamo investire nello studio e nella cura di queste patologie per dare risposte sempre più personalizzate ai 40mila pazienti neuromuscolari d’Italia». La materia dei sogni.