ANCONA - L’ospedale di Torrette si avvia verso la normalità e si proietta verso il futuro. Un mese fa le file di ambulanze ferme davanti al Pronto Soccorso in attesa di scaricare i malati di Covid. Ieri, alle 10, il numero zero sulla casella dei positivi al Covid in Pronto soccorso.
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Il cambio di scenario aveva indotto a ridurre i posti di rianimazione Covid da 38 a 18 (ora occupati 16), per restituirne subito 10 all’attività ordinaria, altri 10 sono in stand by, in attesa delle decisioni di lunedì, quando la cabina di regia ridisegnerà l’organizzazione dell’ospedale con la discesa dei contagi.
Ieri è stato inaugurato il Corm (Centro oncologico e di ricerca delle Marche), struttura in parte fisica, in parte virtuale, che mette a sistema tutto quanto c’è di meglio a livello regionale per la cura dei malati oncologici. «Quando approvammo il piano strategico 2017 – 2019 facemmo una scommessa con il futuro – ricorda il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi -, quella di ridare sostanza e visibilità ai brand fondativi degli Ospedali Riuniti, ovvero l’Umberto I, il Salesi e il Lancisi. Poi ne aggiungemmo un altro, il Corm, che riprende l’esperienza dell’Ospedale oncologico Francesco Angelini di Posatora distrutto dalla frana, ma anche dell’attuale Clinica oncologica degli Ospedali riuniti». Da quell’esperienza è stato ripreso il concetto di rete, declinato in chiave moderna.
«Abbiamo realizzato un Cancer center innovativo – spiega la direttrice della Clinica oncologica, Rossana Berardi -, dotato di un’aula fisica multimediale, di una piattaforma di telemedicina e di un call center dedicato, per aprire i gruppi multidisciplinari e i nostri Pdta ai pazienti del territorio, che potranno usufruire di segmenti di cura vicino al proprio domicilio». Il Corm include il Molecular Tumor Board, gruppo disciplinare che ha il fine di individuare percorsi di cura personalizzati attraverso analisi molecolari all’avanguardia. In più prevede progetti di intelligenza artificiale, di sperimentazioni cliniche e progettualità di divulgazione, con la piena collaborazione delle associazioni di volontariato della rete della Marcangola. La ricerca sarà poi ulteriormente declinata in tutti gli ambiti e le fasi del processo di cura. «Il Corm – evidenzia il rettore dell’Univpm, Gian Luca Gregori – unisce le parole ricerca, ritornata in questo periodo centrale, oncologia, un termine che tocca la vita dei pazienti e dei loro familiari, e centro, che rappresenta l’unione, grazie alle nuove tecnologie, delle tante strutture presenti nella nostra regione».