In ospedale alla fine della gravidanza
Il feto non è vivo, muore anche la madre

In ospedale alla fine della gravidanza Il feto non è vivo, muore anche la madre
di Edoardo Danieli
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Lunedì 26 Agosto 2019, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 11:37
ANCONA - La gioia per la nascita del terzo figlio si trasforma nelle tragedia di una doppia morte: quella del feto e quella della mamma che lo portava in grembo. Uno choc per una famiglia di Loreto, ma anche per l’intera comunità del Salesi, dove la tragedia è avvenuta nella notte tra sabato e domenica.

Saranno l’inchiesta della magistratura, a cui l’episodio è stato segnalato dagli stessi operatori in servizio all’ospedale pediatrico, e un’indagine interna dell’Azienda ospedaliera a chiarire le cause di quanto accaduto che, al momento, ha le caratteristiche di una tragica fatalità.

 

La donna, 35 anni, tunisina residente a Loreto, era al termine della gravidanza. Aveva già avuto altri due bambini, senza che emergessero particolari problemi. Quando è arrivata al Salesi, gli accertamenti a cui è stata sottoposta hanno fatto emergere la prima tragedia: l’esito del monitoraggio, un esame sempre previsto nelle ultime settimane di attesa, non invasivo, è stato dolorissimo: il feto non aveva più battito. La morte in utero è abbastanza rara, secondo alcune statistiche colpisce da 3 e 5 famiglie ogni mille in attesa, può essere originato sia da problemi alla madre, che possono essere per esempio il diabete o l’ipertensione, o del feto stesso come può essere la presenza di infezioni.

La triste circostanza rende necessario la rimozione del feto che può avvenire sia con un taglio cesareo sia, come è preferibile per tutelare la salute riproduttiva della donna, con l’induzione di un parto vaginale. Proprio questa è stata la strada intrapresa quando è arrivata nel reparto della Clinica di ginecologia e ostetricia. All’improvviso, senza che nulla lo lasciasse presagire, nella fase dell’espulsione del feto, le condizioni della donna sono precipitate. Impossibile al momento capire per quali motivi: si possono fare solo ipotesi di una tragica fatalità, legata all’imprevedibilità dell’evento, fino a quando non saranno conclusi gli accertamenti.

L’intera struttura sanitaria si è mobilitata per fare fronte all’emergenza ma ogni tentativo di rianimazione non ha avuto esito. Anche la mamma è morta. Un decesso su cui è univoca la richiesta di fare chiarezza sia da parte della famiglia della donna sia da parte dello stesso team sanitario che è intervenuto. Due le indagini, come da prassi. La Direzione dell’ospedale ha segnalato il decesso alla magistratura che deve ora decidere quali passi compiere a cominciare dall’autopsia. Anche l’Azienda, dal canto suo ha avviato un’indagine interna, dalla quale si attendono elementi.

Resta il dolore per la tragica scomparsa di una donna e del bambino che portava in grembo. Un dolore immenso che non potrà essere mai cancellato, in una notte che doveva essere di vita ed è diventata invece di morte.
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