Il viaggio batticuore ai confini della guerra in Ucraina dell'infermiere Bogdan: «Devo salvare mia sorella e i due bambini»

Il viaggio batticuore ai confini della guerra in Ucraina dell'infermiere Bogdan: «Devo salvare mia sorella e i due bambini»
Il viaggio batticuore ai confini della guerra in Ucraina dell'infermiere Bogdan: «Devo salvare mia sorella e i due bambini»
di Andrea Maccarone
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Giovedì 3 Marzo 2022, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 08:32

ANCONA - I primi profughi ucraini sono già arrivati. Generalmente sono parenti di chi è emigrato in Italia da anni. A Filottrano, ad esempio, un dipendente della ditta di pulizie Puliservice ha appena accolto 10 persone: 4 donne e 6 bambini. La grande macchina della solidarietà si è messa in moto da giorni. Chi prepara pacchi con beni di prima necessità da inviare nelle zone di guerra. Chi diffonde richieste di accoglienza e chi fa sapere che è disposto ad aprire la porta di casa a chi sta scappando dalle bombe. 

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La solidarietà

La velocità con cui si è attivata l’organizzazione dal basso, tra semplici cittadini, è spaventosa.

Le istituzioni rispondono con tempi di reazione diversi per ovvi motivi, ma fanno sapere che ci sono e sono pronte a dare risposte concrete. «Siamo in contatto con i Comuni del territorio e con le Caritas della Polonia e dell’Ucraina - afferma Simone Breccia, direttore della Caritas diocesana di Ancona-Osimo - stiamo raccogliendo fondi da inviare alle nostre strutture nelle città dove c’è maggior bisogno». L’altra notte sono arrivati a Filottrano 10 profughi ucraini ospitati con sistemazioni autonome da famiglie che hanno attivato un ponte umanitario. L’iniziativa è partita da un collaboratore della ditta Puliservice, con legami in Ucraina, che si è attivato per far arrivare nelle Marche questo primo contingente di rifugiati. 

L’accoglienza

Si tratta  di 4 donne con 6 bambini e adolescenti, il più piccolo di appena dieci mesi e il grande di 16 anni. Nella loro prima giornata a Filottrano hanno subito sentito il calore di una comunità pronta ad aiutarli, anche se i profughi ucraini hanno voluto far sapere che non gli manca niente, non chiedono nulla e si sentono quasi a disagio nel ricevere aiuti. Nonostante la loro ritrosia, si è attivata una rete di solidarietà per mettere a disposizione delle donne e dei bambini ucraini generi di conforto (soprattutto pannolini per i più piccoli) e alimenti a lunga conservazione come latte, biscotti e pasta. «Abbiamo recuperato reti e materassi - racconta Antonella Tarantino, figlia del titolare dell’azienda di Filottrano - coperte e abbigliamento. Tutto ciò che in questo momento può essere utile a queste persone». 

Le trasferte della speranza 

E proseguono intanto le spedizioni al confine tra Polonia e Ucraina ad opera dei referenti territoriali della Comunità Ucraina delle Marche. Proprio ieri da Falconara è partito Bogdan, infermiere di 48 anni. Da 20 anni in Italia. E’ andato a recuperare sua sorella con i due bambini. «Sono in viaggio verso Przemysl, città polacca al confine con Leopoli - racconta - mio fratello e suo figlio sono rimasti in Ucraina». Gli uomini tra i 18 e i 60 anni, infatti, non possono lasciare la nazione. Il governo ucraino ha stabilito che, se necessario, sono tutti abili e arruolabili. «Mio cognato sta combattendo - continua Bogdan - la preoccupazione è tanta. Non riusciamo a non pensare ad altro». La rete di aiuti umanitari messa in piedi dai cittadini ucraini nelle Marche sta marciando a pieno ritmo. «Siamo grati a tutti coloro che ci stanno dando una mano - dice Jaklin Bachynska, referente del punto raccolta di Jesi - abbiamo stoppato gli approvvigionamenti perché per ora siamo al completo. Adesso stiamo organizzando i viaggi verso i punti di smistamento al confine». Le Rsu Fiom Cgil e Uilm Uil di Fincantieri e Crn hanno indetto uno sciopero di 4 ore e sit-in a Porta Pia, Largo Caduti sul Mare, dalle 11 alle 12,30, per domani, per chiedere la fine del conflitto in Ucraina.

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