Lunghe file, carrelli stracolmi e scaffali vuoti: «Basta accaparramento, si rischia la speculazione»

Lunghe file, carrelli stracolmi e scaffali vuoti: «Basta accaparramento, si rischia la speculazione»
Lunghe file, carrelli stracolmi e scaffali vuoti: «Basta accaparramento, si rischia la speculazione»
di Teodora Stefanelli
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Martedì 15 Marzo 2022, 07:00

ANCONA - Lunghe file alle casse, i carrelli dei clienti sono stracolmi di pasta, uova, farina e sale iodato. Per molti anconetani è un inizio settimana all’insegna delle provviste nei supermercati. Una corsa a rifornire la dispensa durante tutto il weekend, visti i timori legati allo sciopero nazionale contro il caro carburanti degli autotrasportatori, previsto per lunedì ma poi annullato. A questo si aggiunge la paura che la guerra in Ucraina possa avere conseguenze anche in Italia, portando alla corsa all’accaparramento dei generi alimentari.

All’interno del supermercato Spazio Conad di via Scataglini alla Baraccola, diversi scaffali, in particolare quelli di pasta, sale e olio di semi, sono quasi vuoti e proprio davanti ai ripiani che accoglievano le bottiglie di olio di girasole (in vendita a 2,86 euro al litro) c’è un cartello: «Avviso alla clientela, la situazione contingente sta creando rallentamenti nel reperimento delle merci. Vi chiediamo di razionalizzare la spesa prevedendo l’acquisto di massimo due bottiglie». 
E proprio ieri la rete Cia, commercianti indipendenti associati in Conad ha messo in guardia dal pericolo che la psicosi collettiva produca «una corsa all’acquisto indotta dalla paura soprattutto su alcuni generi primari come farina, pane e olio», esponendo le filiere «a effetti speculativi indesiderati». 

La corsa 

Fenomeni di accaparramenti si sono verificati nel weekend sui beni primari e anche ieri mattina si sono visti alle casse carrelli gonfi di scatoloni con pacchi di pasta e confezioni di farina 00. «Da venerdì le voci si sono susseguite velocemente, c’è stato un fenomeno incontrollato e le persone si sono riversate qui per acquistare beni di prima necessità», spiega Riccardo Gara, uno dei soci di Spazio Conad. Ma uno dei titolari assicura «niente panico, si trova tutto: abbiamo rifornito senza alcun problema e non c’è alcun pericolo di rimanere senza cibo». 
A proposito dell’avviso alla clientela sulla vendita dell’olio Gara precisa: «Tutte le grandi catene hanno affisso un cartello di questo genere. Ma solo per evitare una corsa all’accaparramento». L’obiettivo è rassicurare, chiedendo di mantenere la calma. «Non abbiamo aumentato prezzo di pane e pasta – prosegue il socio del supermercato – siamo fermi ai prezzi di novembre. Abbiamo scorte sufficienti e stiamo cercando di non riversare sulla clientela le conseguenze dei rincari. Abbiamo una buona promozionalità che ci aiuta». I supermarket medio-piccoli vivono una situazione più tranquilla. Come il Tigre di via Sacripanti. Il direttore del punto vendita Daniele Paoloni: «Non abbiamo problemi di approvvigionamento e non credo ce ne saranno almeno per ora».
Il costo del pane «è aumentato ma noi cerchiamo di rimanere su un prezzo di vendita consono.

Se aumentiamo troppo, per noi è controproducente. Abbiamo i prezzi fissi ed è difficile che dall’oggi al domani aumentino tutti». Ad ogni modo «se lo sciopero dei tir si farà e se si bloccherà tutto è normale che avremo delle conseguenze». Molte risposte potrebbero arrivare già da oggi dall’incontro tra la viceministro delle infrastrutture Teresa Bellanova e le associazioni del settore.

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