ANCONA - Raccontano di essere rimasti senz’acqua per 20 ore, senza informazioni su quanto stava accadendo e senza alcun approvvigionamento alternativo. Decine di famiglie, nel triangolo tra via Lamaticci, via Dalmazia e via Giordano Bruno ricorderanno la giornata di mercoledì scorso per i rubinetti a secco e l’assoluta mancanza di comunicazioni sulle ragioni del disservizio: un guasto nella condotta che attraversa il sottosuolo in via Giordano Bruno, come scopriranno i residenti solo attaccandosi al telefono per chiamare Comune e società di gestione della rete idrica. Il blackout idrico, raccontano alcuni cittadini rimasti a secco, è iniziato intorno alle 5 del mattino di mercoledì e si è protratto fino all’una della notte successiva.
«Ci siamo arrangiati scaldando l’acqua minerale - raccontano da via Lamaticci -, ma nel nostro palazzo ci sono anziani che si sono trovate in difficoltà.
Così le famiglie a secco nella zona tra il Piano e la stazione hanno dovuto aspettare fino a notte fonda, intorno all’una di giovedì, prima di vedere scorrere acqua dai rubinetti. «E fino al mattino usciva rossastra, mista a fango - raccontano -. Possibile che ci sia voluto così tanto per scoprire un guasto? Con i sensori che rilevano i flussi nelle tubazioni e strumentazioni tipo georadar non dovrebbe essere poi così difficile».
Il punto di rottura nei sottoservizi è stato individuato solo alle ore 19, sotto la soletta di cemento di una pensilina dei bus in via Giordano Bruno, vicino a un negozio di elettrodomestici. Non usciva acqua in superficie e questo - spiegava ieri VivaServizi - ha complicato le ricerche. Dopo una prima riparazione provvisoria, la prossima settimana i tecnici torneranno in via Giordano Bruno per completare l’intervento di manutenzione straordinaria. Ma stavolta, assicura VivaServizi, i residenti saranno informati in anticipo sia con un volantinaggio che sul sito della società.