ANCONA - Gli avvertimenti non sono bastati. Nel giorno del debutto del Green pass rafforzato, accompagnato da controlli a tappeto ampiamente annunciati dalla Prefettura, c’è chi si è presentato al lavoro senza uno straccio di certificato. Un rischio pagato a caro prezzo. È successo ieri in un bar di Collemarino, dove la dipendente stava servendo caffè senza aver fatto né il vaccino né il tampone. Quando i carabinieri le hanno chiesto di mostrare il Green pass, è caduta dalle nuvole. «Ho fatto il test l’altro giorno», ha provato a giustificarsi.
Scuse non accettate: la ragazza ha ricevuto una sonora multa da 600 euro. Al suo titolare è stata comminata una sanzione da 400 euro e sono scattati i sigilli al bar: resterà chiuso per 5 giorni.
Carabinieri, Polizia locale e Guardia di finanza in bar, ristoranti, palestre, alberghi e locali pubblici, Polizia di Stato sugli autobus in tandem con i controllori: la task force predisposta da Prefettura e Questura ha visto impiegate decine di agenti dislocati in città. La grande novità era rappresentata dall’obbligo del Green pass base (rilasciato con il vaccino o un tampone negativo) sui mezzi pubblici. I team misti, composti da poliziotti e verificatori di Conerobus, fino alle 18 di ieri avevano controllato a campione 220 passeggeri: solo 2 non avevano il certificato verde e sono stati multati (400 euro a testa). «Parliamo di una percentuale molto bassa, significa che la gente ha recepito il messaggio - commenta Muzio Papaveri, presidente di Conerobus -. Non abbiamo avuto problemi né con gli studenti, né con gli altri utenti. E non ci sono stati rallentamenti perché le ispezioni vengono effettuate a terra», cioè su chi scende dal bus.
«Ma perché non controllano anche chi sale? Perché devo viaggiare con una persona potenzialmente infettata?», si chiedeva una signora ieri mattina al capolinea di piazza Cavour, dove le verifiche anti-Covid sono state più intense, come in piazza Ugo Bassi (al mattino le pattuglie miste avevano fatto un check anche alla fermata di via Gervasoni sugli studenti del Savoia Benincasa).