Grandinata, effetti choc: tutti in coda dal carrozziere e scuole con le finestre a pezzi

Grandinata, effetti choc: tutti in coda dal carrozziere e scuole con le finestre a pezzi
Grandinata, effetti choc: tutti in coda dal carrozziere e scuole con le finestre a pezzi
di Stefano Rispoli
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Martedì 1 Settembre 2020, 03:00

ANCONA  - Tempesta di grandine, il giorno dopo. Carrozzerie e officine specializzate nella riparazione dei cristalli delle auto non sanno più come fare: hanno abolito la pausa pranzo, c’è chi ha assunto altro personale, ma non basta. E’ un continuo di telefonate, visite, preventivi. «Siamo full, sommersi di richieste - confessano i tecnici di MyGlass alla Palombella -. I clienti arrivano uno dietro l’altro con i buchi nel parabrezza o il lunotto sfondato. Solo al mattino abbiamo assistito un centinaio di persone».

 
Alla Baraccola, davanti alla carrozzeria Strappato, la fila arriva fino alla strada. In attesa, una sfilza di auto-groviera. «In mezza giornata ce ne hanno portate una settantina - dice il titolare, Simone Strappato -. Mai capitata una cosa del genere. Per fortuna si tratta di ammaccature da grandine, riparabili: il problema è la gestione. Noi puntiamo sulla qualità, non sulla quantità: preferiamo sistemare a regola d’arte tre auto al giorno, piuttosto che fare numero. Meglio rivolgersi ai professionisti: adesso c’è chi s’improvvisa carrozziere e fa riparazioni pessime per quattro soldi». Anche i vetrai e i negozi specializzati nelle riparazioni di tende e serrande sono al limite. «Ci avrà telefonato un centinaio di persone, speriamo abbiano pazienza perché siamo sommersi di preventivi - raccontano da La Tapparella di via Torresi -. Molti hanno trovato buchi enormi sulle serrande: nella maggior parte andranno sostituite, a meno che le stecche rotte non siano poche».

Certi quartieri del capoluogo, come Posatora, assomigliano a Sarajevo in guerra: i fori sulle facciate dei palazzi e le finestre rotte testimoniano la violenza della grandine-record caduta domenica. «Mai vista una cosa simile, ci sono auto da buttare per la caduta di piante - riferiscono dal bar di piazzale Camerino -. Un ragazzo è disperato, ha trovato un albero sopra la sua Mini, qui all’angolo. E i palazzi? E’ come se avessero sparato con una mitragliatrice». Da via Scrima e via Lamaticci arrivano immagini impressionanti. Non da meno le Palombare: domenica sera il Comune ha dovuto chiudere via del Commercio per un tappeto di vetri piovuti dagli uffici della zona. Anche le scuole sono profondamente ferite: alla palestra delle Marconi si sono infrante 12 vetrate, 3 alle Maggini, 18 alle vecchie Savio e addirittura 28 alle Sabin. A Candia, tutte le finestre al secondo piano della materna sono andate distrutte, come in altri istituti scolastici e in alcuni uffici pubblici. «Provvederemo subito alla riparazione, in tempo per l’inizio delle lezioni», garantisce l’assessore Stefano Foresi. Anconambiente sta lavorando a pieno ritmo per ripulire i tombini coperti di fogliame.

Anche la sede della Croce Rossa è stata lesionata: il vento ha distrutto la finestra della camera del 118, diverse ambulanze sono state danneggiate. I vigili del fuoco hanno dovuto fronteggiare circa 200 interventi tra Ancona e provincia e nel capoluogo una ventina di persone (bilancio aggiornato l’altra notte) sono finite all’ospedale per traumi da caduta o per essersi ferite con i vetri taglienti. I tecnici del Comune, insieme ai volontari della Protezione civile e della Vab (Vigilanza antincendi boschivi) hanno lavorato senza sosta per ripulire la città da rami e detriti, in particolare al Passetto, in piazza Cappelli e in piazza Cavour. Anche le frazioni escono malconce: a Gallignano è stata una strage di auto, a Sappanico la furia del vento ha fatto crollare 4 alberi secolari. Mentre dal cielo venivano giù chicchi gelati grossi come palline da tennis, si è scatenato il panico in una palazzina popolare di via Brecce Bianche 32: la tromba d’aria ha sradicato la guaina del tetto che è precipitata di sotto e l’acqua ha cominciato ad entrare negli appartamenti all’ultimo piano. «I vicini stavano pranzando, si erano riuniti con la famiglia, erano in dieci - racconta un’inquilina -. Sono morti di paura quando hanno sentito il boato della guaina staccata. Sentivo urla dalle scale, li ho fatti rifugiare tutti a casa mia in attesa che il temporale passasse. Una signora si è sentita poco bene e le abbiamo misurato la pressione, mentre continuava a volare tutto, camini, grondaie. Un vicino ha ritrovato l’auto spostata di un paio di metri».

L’allerta meteo di ieri pomeriggio per fortuna si è rivelata meno preoccupante del previsto: non c’è stato bisogno di una nuova riunione del Centro operativo comunale che ha coordinato gli interventi. «Stiamo operando a pieno regime – sottolinea Foresi, -.

Le nostre squadre sono intervenute tempestivamente, tenendo sotto controllo i punti più delicati. Ringrazio il personale comunale, di Anconambiente e tutti i volontari». 

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