Ora è la polizia, con gli specialisti della Scientifica, a indagare sull’ennesimo raid dei teppisti che continuano ad rovinare il centro senza scrupoli e senza il minimo rispetto delle cose pubbliche. Il blitz dei writer non ha riguardato solo corso Mazzini, ma anche altri punti della città. Scritte riconducibili alla stessa mano sono state rinvenute nei pressi del cinema Giometti, sulle mura di cinta della Cittadella, ma anche dalle parti della questura, dove due auto sono state ricoperte di vernice spray: tra queste, una Porsche. Ma i danni più visibili sono nel centro storico: impossibile per i passanti a spasso per le vie dello shopping, illuminate dal primo vero sole primaverile, non soffermarsi su quello spettacolo disgustoso.
Chi proprio non si dà pace è Sofia Gemini, titolare del bar Zazie, che prova invano a decifrare quei vistosi geroglifici che hanno deturpato la sua attività in piazza delle Erbe. «Per fortuna abbiamo un’assicurazione contro gli atti vandalici, ma certe cose non fanno piacere - dice amareggiata -. Hanno rovinato tutto: la pedana, il muro, la vetrina. Il mio socio è andato in questura per sporgere denuncia. Abbiamo scattato diverse foto e le abbiamo consegnate anche alla polizia municipale. Abbiamo segnalato che lì c’è una telecamera, se funziona dovrebbero risalire ai responsabili». La spycam indicata dalla commerciante è quella che si trova nel punto più alto di un palazzo all’angolo tra piazza delle Erbe e corso Mazzini: dovrebbe aver ripreso attimo dopo attimo l’incursione dei vandali, almeno due, considerando i diversi colori delle scritte. Di giallo sono state vandalizzate le colonne in marmo di un locale sfitto, accanto alla Galleria Dorica, il cui porticato fortunatamente è stato risparmiato, anche se al suo interno non mancano i segni di teppisti armati di pennarelli. E sempre con una vernice gialla sono state imbrattate le insegne della Bottega dei Sapori, negozio di gastronomia di fronte al bar Zazie.
”
Il soprannome del 19enne ricorre nelle scritte a caratteri cubitali (con tanto di R.i.p.) presenti non solo vicino ai Rinoceronti, ma anche sui negozi imbrattati di corso Mazzini, dove i puntini di sospensione che seguono la firma “Dano” evocano un sentimento di nostalgia da parte dell’autore, probabilmente un amico dello sfortunato ragazzo, che adesso potrebbe avere le ore contate e rischiare una denuncia. La speranza è che la telecamera di fronte alla Galleria Dorica stavolta serva a qualcosa. «Analizzeremo le immagini, c’è la Scientifica al lavoro, è arrivato il momento di porre fine a questi intollerabili atti di puro vandalismo», tuona l’assessore Stefano Foresi. Non resta che incrociare le dita e confidare nell’aiuto della tecnologia.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout