Ancona, genitori si picchiano davanti alla scuola: alunni trattenuti in classe. Investita anche un'insegnante

Momenti di grande tensione ieri mattina alla scuola media Podesti
Momenti di grande tensione ieri mattina alla scuola media Podesti
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 03:00
ANCONA - Pugni, insulti e minacce sotto gli occhi delle insegnanti e di decine di alunni terrorizzati. Choc ieri mattina alla scuola media Podesti di via Urbino dove un’automobilista di passaggio è venuto alle mani, per futili motivi, con un genitore che stava aspettando la figlia, al termine delle lezioni.

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La strada si è trasformata in un ring: sono volati spintoni e colpi proibiti, senza che nessuno riuscisse a fermare i protagonisti di questo deprecabile duello rusticano, consumato davanti agli occhi di tanti bambini a cui certo non hanno dato il buon esempio. A sedare la violenta zuffa ci hanno pensato alcuni volontari di passaggio della Croce Gialla, oltre a un’insegnante intervenuta per separare i contendenti e riportarli alla ragione: nella confusione, uno dei due l’ha urtata con l’auto, mentre si dileguava con una pericolosa inversione a U, facendola cadere a terra, per fortuna senza conseguenze. Nel frattempo altre sue colleghe, incredule e spaventate, hanno messo in sicurezza gli alunni, invitandoli a rientrare a scuola. Con le lacrime agli occhi, Stefania Tarini, la nuova preside dell’istituto comprensivo Posatora-Piano-Archi, ha contattato le forze dell’ordine per sporgere denuncia e richiedere un presidio a scuola, per questa mattina, temendo strascichi dopo il grave episodio accaduto ieri.

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Sono in corso accertamenti per ricostruire i fatti, in attesa delle eventuali querele di parte. «Erano le 13,20, stavamo uscendo da scuola quando all’improvviso abbiamo sentito delle urla provenire dalla strada - racconta una professoressa -. Abbiamo visto il genitore di una nostra alunna scendere dall’auto e raggiungere quella che lo precedeva e venire alle mani con l’uomo alla guida. Sono stati sferrati dei pugni violentissimi, uno ha messo le mani al collo dell’altro come per volerlo strozzare. E’ stato terribile». Una volta separati, hanno continuato ad accusarsi reciprocamente e a minacciarsi: «Se ti prendo ti ammazzo!» ha gridato uno al rivale, mentre in quattro provavano a trattenerlo. Ad accendere la miccia sarebbe stato un banale litigio: il genitore aveva accostato in attesa di prendere la figlia e l’automobilista dietro si lui, spazientito, si è messo a suonare il clacson. Il livello di tensione è cresciuto, fino alle botte.

«E’ stato un episodio frutto dell’ignoranza, uno spettacolo non edificante per i ragazzi - commenta la professoressa urtata dall’auto di uno dei litiganti -. Al genitore dicevo: pensa a tua figlia. Ma anche lui aveva perso il controllo. Al di là di tutto, davanti alla scuola serve più controllo perché questo è un punto pericoloso per i bambini che attraversano la strada». 
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