Ancona, pestaggio per uno sguardo
di troppo: lo colpisce con un cacciavite

Ancona, pestaggio per uno sguardo di troppo: lo colpisce con un cacciavite
di Stefano Rispoli
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Domenica 10 Marzo 2019, 06:20
ANCONA - Un’occhiatina ammiccante, un apprezzamento di troppo. E’ bastato poco per scatenare la violenta reazione dell’avventore ipergeloso che ha aspettato il “rivale” fuori dal locale e l’ha riempito di botte. Con la mente annebbiata dalla stanchezza, dalla musica e dall’alcol, gli è saltato addosso e l’ha colpito con calci, pugni e con un oggetto appuntito, forse un punteruolo o un cacciavite.
Poi è scappato prima che arrivassero le forze dell’ordine. L’ha lasciato a terra, sanguinante, nel parcheggio esterno della discoteca. Gli amici della vittima sono intervenuti e hanno chiamato i soccorsi. Sul posto, il 118 con la Croce Rossa e una pattuglia della polizia che ora indaga sul pestaggio-choc avvenuto l’altra notte fuori dal Mood Club di via del Castellano.
 
La serata Afro Donna, organizzata per la festa dell’8 marzo, è finita nel peggiore dei modi, ma va precisato che i gestori non hanno alcuna responsabilità per questo episodio avvenuto all’esterno del locale, anche se la miccia si è accesa nella sala da ballo, fra note funky e drink a go-go. All’ospedale è finito un anconetano di 28 anni, trasportato al pronto soccorso di Torrette con un codice di media gravità. Ha riportato contusioni al costato, alle braccia e alla nuca, il che lascia pensare che potrebbe essere stato assalito alle spalle. In qualche modo si è difeso, ma nella scazzottata da paura ha avuto la peggio lui, anche perché l’aggressore, un giovane che non conosceva e sarebbe di origine straniera, l’avrebbe ripetutamente colpito con un oggetto appuntito. La prima telefonata alla centrale operativa del 118, che segnalava la violenta zuffa, è arrivata attorno alle 2,30 di sabato. I mezzi di soccorso sono arrivati in pochi minuti. Il ragazzo era steso a terra, nel parcheggio dei bus di via del Castellano, assistito da un gruppo di amici. Era in confusione, faticava a parlare per lo spavento, la rabbia e il dolore. «Io non c’entravo niente» continuava a ripetere, lasciando intendere che si era trattato di un malinteso. Che però gli è costato caro. Indaga la polizia, ma a meno che il referto non parli di lesioni gravissime, potrà procedere solo su denuncia della vittima.
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