Ancona, è gelosa e picchia l'amica al bar, a processo per stalking e lesioni

La donna è stata rinviata a giudizio per stalking
La donna è stata rinviata a giudizio per stalking
di Federica Serfilippi
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Giovedì 21 Novembre 2019, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 09:43
ANCONA Pensa che la sua amica abbia un debole per il suo fidanzato e inizia a renderle la vita impossibile, aggredendola nei bar da lei frequentati. Tirate di capelli, bicchieri di vino riversati sul viso, spintonate, minacce, insulti e persino un assalto con tanto di collo di bottiglia rotta. È con le accusa di lesioni personali aggravate e stalking che è stata rinviata a giudizio una badante romena di 33 anni. Difesa dall’avvocato Pietro De Gaetani, dovrà affrontare il processo il 27 aprile per fatti accaduti tra giugno e agosto 2018, a Falconara. La sua presunta rivale, anche lei romena di 33 anni, non si è ancora costituita parte civile. Potrà farlo nel corso della prima udienza dibattimentale. Sono almeno cinque gli episodi di violenza denunciati dalla parte lesa. Tutto è partito da un sospetto dell’imputata: la vittima si sarebbe in qualche modo intromessa nella relazione tra lei e il suo compagno, provando dei sentimenti nei confronti di quest’ultimo. Dunque, è la gelosia che avrebbe mosso le fila degli atti persecutori contestati. Iniziati a giugno, con l’incontro fortuito tra le due rivali in un bar falconarese. Stando all’accusa, appena vista la connazionale, l’imputata le sarebbe saltata addosso, picchiandola e versandole in faccia il vino contenuto in un bicchiere. A luglio è stato registrato l’exploit della 33enne finita a giudizio. In un’occasione, sempre in un locale, aveva spinto per le spalle la vittima e buttata a terra. Pochi giorni dopo – secondo la ricostruzione della pubblica accusa – l’aveva presa per i capelli e strattonata. In quell’occasione, per dividere le due era stato necessario l’intervento della polizia locale di Falconara. Il 23 luglio, invece, è toccato ai carabinieri della Tenenza intervenire in un altro bar cittadino. La lite tra le due era degenerata perché l’imputata, in preda ai fumi dell’alcol, aveva aggredito l’amica con una bottiglia rotta. La vittima aveva riportato lesioni al collo guaribili in 7 giorni. Nel caos, e per lo spavento, si era anche sentito male un cliente del bar. Per la 33enne era scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, perché in tutti i modi era sfuggita al controllo dei militari, arrivati per sedare il litigio furibondo. 
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