ANCONA - Stando all’accusa, dopo aver rubato dieci paia di scarpe, avevano aggredito il direttore del negozio, colpendolo in testa con delle borse e minacciandolo con frasi del tipo: «Attento, ti conosciamo, adesso ti mandiamo i nostri mariti».
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La rapina si era consumata il 19 agosto del 2016 da Pittarosso, negozio di abbigliamento e calzature della Baraccola.
Le altre due imputate (difesa Francesco Nucera e Silvia Pennucci) sono state condannate ciascuna a scontare tre anni di reclusione. L’accusa era concorso in rapina. Il pm Serena Bizzarri aveva chiesto pene che andavano dai cinque agli otto anni di carcere. Stando a quanto ricostruito nel corso dell’istruttoria, tre donne erano entrate all’interno dell’attività commerciale, muovendosi in maniera fugace tra gli scaffali: è nelle loro tre borse – stando all’accusa - che avevano nascosto dieci paia di scarpe del valore commerciale di poco superiore ai 400 euro. Una volta arrivate alle casse, il terzetto era stato intercettato dal titolare del negozio: quest’ultimo in ogni modo aveva cercato di fermare la ladruncole. Per la procura, era stato colpito in testa con delle borse e minacciato: «Devi stare attento, adesso te la vedrai con i nostri mariti».
Non c’era stato referto medico. Ed è questo uno dei punti maggiori su cui hanno puntato le difese. Inoltre hanno sottolineato come non ci fossero i presupposti per parlare di rapina, ma tutt’al più di furto. Infine: come è stato possibile nascondere dieci paia di scarpe in sole tre borse? Bisognerà aspettare 60 giorni per leggere le motivazioni del verdetto. Stando a quanto emerso, la 33enne assolta non si trovava al punto vendita depredato il giorno della rapina contestata.