Ancona, furto a Marina Dorica: rubata la barca del professor Giovagnoni. E' un gozzo di 7 metri

Ancona, furto a Marina Dorica: rubata la barca del professor Giovagnoni. E' un gozzo di 7 metri
Ancona, furto a Marina Dorica: rubata la barca del professor Giovagnoni. E' un gozzo di 7 metri
di Federica Serfilippi
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Sabato 12 Novembre 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:28

ANCONA - «Sono andato a Marina Dorica per potermi godere una giornata di mare e sole, ma quando sono arrivato la mia barca era sparita dal pontile. Sono rimasto sbigottito non solo per il furto, ma anche perché pensavo che la sicurezza del bene fosse tutelata e assicurata da Marina Dorica». Pensieri e parole di Andrea Giovagnoni, ordinario di Radiologia dell’Univpm e direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche di Torrette, che in una calda domenica d’ottobre ha dovuto fare i conti con un’amara quanto insolita scoperta: la sparizione del suo amato gozzo.

Un esemplare comprato dal professore tre anni fa per la sua bellezza, portata dall’ampio parasole in legno e da un vetroresina in blu difficile da trovare nel circondario della costa marchigiana.

Quella perla lunga sette metri è sparita nel nulla.


Il racconto


«Non le dico la mia faccia - racconta il primario di Radiologia - quando sono andato al pontile e non ho trovato la barca. Il dispiacere c’è ed è grande, perché era un gozzo nuovo di zecca». La barca non era assicurata contro i furti. «Ma perché rubare un’imbarcazione è inusuale, un evento eccezionale, tanto che a Marina Dorica, che io sappia, non si era mai verificato». Della sparizione sono stati avvisati i carabinieri e gli operatori della Capitaneria di Porto. Dopo la denuncia di Giovagnoni sono state acquisite le immagini del sistema di videosorveglianza del porticciolo turistico. Non sarebbero stati trovati segni di scasso sui cancelli dei pontili. La domanda viene spontanea: come hanno fatto a rubare una barca, che non passa certo inosservata, in un’area come quella di Marina Dorica che dovrebbe essere largamente coperta dal punto di vista della sicurezza? Se lo chiede certamente il dottor Giovagnoli, che oltre al dispiacere per il furto è rammaricato per due questioni: «Nessuno mi ha avvisato che il mio gozzo era sparito. Possibile che nessuno abbia notato che qualcosa in quel pontile mancava?». Di qui un’altra domanda: a quando risale il furto? La risposta potrebbe arrivare dalla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza. L’altro affondo del dirigente dell’azienda ospedaliero-universitaria riguarda proprio l’aspetto della sorveglianza: «Non avevo assicurato la barca anche perché pensavo ci fosse la dovuta tutela da parte di Marina Dorica. Insomma, ci sono sbarre all’ingresso del porto, chiave magnetiche per i pontili, i sistemi di sicurezza, il personale addetto. Pensavo di aver pagato la quota anche per la sorveglianza». 


Il danno


Invece il gozzo è stato rubato. Non si sa come. E ora, chi paga il danno? Qui si entra in un groviglio. Il primario ha preso contatti con i responsabili di Marina Dorica per chiedere conto del furto ed eventualmente provare a risolvere il danno subito con un percorso stragiudiziale, perché il contratto di ormeggio non è disciplinato né dal codice civile, né dal codice della navigazione. Il concessionario, dal punto di vista giuridico, non avrebbe alcuna responsabilità (a meno che nel contratto di locazione non ci siano apposite postille) su eventuali furti. «La risposta di Marina Dorica? Non propriamente adatta a una persona che è socia da tantissimi anni». Il furto rimane, il danno e il dispiacere pure. E non è detto che la diatriba finisca qui. 

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