Ladri in carcere ma per rubare. Sparisce apparechitura hi-tech, valore 5mila euro

Ladri in carcere ma per rubare. Sparisce apparechitura hi-tech, valore 5mila euro
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 05:00

ANCONA - Cinquemila euro di apparecchiature hi-tech sparite da quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro in assoluto, il carcere di Montacuto. Erano custodite all’interno dell’ufficio del centralino dell’istituto penitenziario. A denunciare il furto, ieri mattina, è stato proprio il centralinista, Antonio Mignone, che a Montacuto lavora sin dal 1984. 

 
Il racconto 
«Mi sono accorto che le attrezzature erano sparite quando sono tornato al lavoro dopo due settimane di ferie - racconta l’assistente amministrativo -. Avevo comprato a mie spese quel materiale in modo da svolgere il lavoro in modalità smart working, in attesa di essere poi rimborsato o dal Ministero o dalla direzione del carcere. Sono disabile, la richiesta di lavorare da casa l’avevo fatta 6 mesi fa, anche se poi dal 1° agosto sono dovuto tornare fisicamente al lavoro, finita la pandemia». 


La beffa 
Continua Mignone: «Ho sborsato oltre 4300 euro per quei dispositivi che mi consentono di deviare le telefonate nei vari uffici direttamente da casa, più il costo dell’abbonamento a internet per il trimestre agosto-ottobre, anticipato per oltre 600 euro». Insomma, una spesa considerevole che Mignone ha documentato con 8 fatture e due bonifici bancari in sede di denuncia presentata alla Direzione della casa circondariale di Montacuto. «Non appena mi sono accorto che le attrezzature erano scomparse, ho avvisato il comandante della polizia penitenziaria e ho chiamato il 112 - continua l’impiegato amministrativo -. Poi ho sporto denuncia negli uffici del carcere». Ora scatterà un’indagine interna per capire che fine abbiano fatto le costose apparecchiature: possibile che qualcuno le abbia sottratte senza preavviso, in un luogo completamente coperto da telecamere e presidiato H24 all’ingresso?
Nell’ufficio del centralino non sono stati trovati segni di scasso né si sa a quando risale il presunto furto: l’unica certezza è che il 28 settembre, quando Mignone è andato in ferie, nel suo stanzino accanto alla portineria era tutto in ordine. Ieri ha trovato la brutta sorpresa che per poco non gli è costato pure un malore. «Per l’agitazione ho anche dovuto chiamare il medico, mi ha dato delle gocce per tranquillizzarmi - dice -. E se adesso che i contagi sono in aumento dovessi tornare a lavorare da casa, chi ricomprerà tutto quel materiale?». 

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