ANCONA - Stando all’accusa, partivano da Porto Sant’Elpidio, dove avevano allestito il loro covo, e con un’auto presa a noleggio arrivavano in provincia di Ancona (ma anche in altri punti della regione) per compiere furti in abitazione, soprattutto nella zona di Falconara e di Osimo. Sono 7 i colpi, tra tentati e messi a segno, che la procura contestava a tre albanesi, fermati (due erano stati arrestati e uno denunciato) dai carabinieri a fine dicembre 2019, dopo un pedinamento iniziato a Falconara e terminato al casello autostradale di Civitanova.
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L’abbreviato
Il processo si è concluso in abbreviato con due condanne inflitte dal giudice Francesca Pizii: il 35enne Giergji Karaj, difeso dall’avvocato Emanule Senesi, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Quattro anni al 37enne Alberi Ibrahimi (difeso dall’avvocato Donatella Panzarola), a cui la procura contestava meno capi d’imputazione rispetto a quelli riferibili a Karaj. Un terzo albanese si è reso irreperibile e la sua posizione è stata stralciata. La difesa del 35enne ha già annunciato di ricorrere in appello dopo la lettura delle motivazioni del verdetto, attese tra 90 giorni.
Le azioni furtive contestate sono comprese in un breve lasso di tempo: dal 9 al 29 dicembre 2019.
L’inseguimento
In entrambi i casi, si erano appropriati di contanti. L’inseguimento era scattato lungo l’A14: l’auto dei ladri era stata fermata all’altezza del casello per l’uscita di Civitanova. Sotto sequestro, oltre ai soldi rubati, erano finiti anche gli strumenti da scasso utilizzati per le effrazioni. In un secondo momento, ai banditi erano stati attribuiti altri furti, commessi tra Pesaro, Macerata, Corridonia e Osimo. Proprio da un colpo in abitazione nella frazione di San Biagio, che era valso un bottino di gioielli, erano partite le indagini dei carabinieri della Compagnia di Osimo, terminate poi con l’arresto avvenuto dopo il doppio blitz furtivo compiuto a Falconara. Attualmente, i due imputati condannati sono liberi da misure cautelari.