La Fondazione Angelini apre il Casale: i malati fragili ospitati nella struttura

La Fondazione Angelini apre il Casale: i malati fragili ospitati nella struttura
La Fondazione Angelini apre il Casale: i malati fragili ospitati nella struttura
di Michele Rocchetti
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Sabato 18 Settembre 2021, 11:12

ANCONA  - Una vera e propria casa, dotata di camere, saloni, cucine, sale da pranzo, sala tv e giardino, nella quale i pazienti della Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona, individuati in base ad un apposito protocollo di ammissione, potranno soggiornare gratuitamente insieme ad un familiare per tutto il tempo necessario a portare a termine i trattamenti terapeutici o le procedure diagnostiche cui devono sottoporsi. 


Inaugurato ieri, in un appezzamento di terreno situato ad appena 700 metri dall’ospedale di Torrette, Casale Angelini, la prima Care House italiana, messa a disposizione dalla Fondazione Angelini tramite un protocollo di intesa sottoscritto, oltre che dalla Fondazione, dagli Ospedali Riuniti di Ancona, dalla Regione, dal Comune e dall’Università Politecnica delle Marche. «Esistono terapie e procedure che richiedono accessi plurimi ravvicinati in ospedale – ha spiegato Rossana Berardi, direttore della Clinica Oncologica – e questo per chi viene da lontano può costituire un problema. Abbiamo perciò cominciato a pensare ad una soluzione per dare a costoro accoglienza sul territorio».

Il modello individuato è stato quello dello University College London Hospital e delle sue Cotton Rooms. «Un modello che poteva essere adattato alla nostra realtà – ha osservato il direttore generale degli Ospedali riuniti, Michele Caporossi - Qui intorno avevamo infatti tanta campagna disseminata di vecchi casali e abbiamo cominciato e guardare se ce n’era uno che poteva fare al caso nostro».

Fortuna ha voluto che uno di questi fosse di proprietà della casa farmaceutica Angelini, da sempre attenta al benessere delle comunità del territorio in cui è inserita. L’intesa è perciò scatta subito, con il casale, ridotto a poco più che un rudere, completamente demolito per essere ricostruito dalla Fondazione Angelini con le caratteristiche ideali per una residenza di questo genere. I lavori, del costo di circa 3 milioni, sono terminati a novembre 2019, in tempo per le celebrazioni del centenario del Gruppo Angelini. Poi lo stop per il Covid e ora, finalmente, il taglio del nastro.

«Il progetto che inauguriamo oggi si ispira ai valori che da sempre animano la Fondazione – ha sottolineato l’ad di Angelini Holding, Sergio Marullo di Condojanni – attenzione verso le persone e presa in carico dei più deboli». 


Attualmente il casale, realizzato secondo i criteri di sostenibilità e risparmio energetico, si presenta come un edificio di circa 800 mq sviluppati su due piani, dove si trovano 9 stanze doppie che possono ospitare un massimo di 18 persone (9 pazienti e 9 accompagnatori), ed è anche dotato di un’area esterna di 5 mila mq arredata con panchine e gazebi. In base al protocollo la sua gestione è stata affidata all’associazione Artis onlus, costituita da esperti in oncologia che offrono gratuitamente assistenza infermieristica domiciliare.

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