Focolaio al Benincasa, i morti sono 4. E intanto il Covid entra anche al Ceci: 7 positivi

Focolaio al Benincasa, i morti sono 4. E intanto il Covid entra anche al Ceci: 7 positivi
Focolaio al Benincasa, i morti sono 4. E intanto il Covid entra anche al Ceci: 7 positivi
di Roberto Senigalliesi
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Lunedì 8 Febbraio 2021, 08:10

ANCONA -  Il virus che si è insinuato in alcuni residenze per anziani è sempre più un’emergenza. Desta particolare preoccupazione la situazione della struttura comunale Benincasa di via Podesti dove sono risultati positivi negli ultimi giorni 29 dei 34 ospiti e 17 su 27 operatori socio sanitario ed infermieristici. 

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Una situazione che è monitorata ogni momento, ma che ha visto nelle ultime ore aumentare il numero delle vittime, salito a 4 per colpa del Covid, mentre una quinta persona è deceduta per cause non riconducibili al virus. «Siamo in stretto contatto con il team dell’Usca- afferma l’assessore ai Servizi sociali Emma Capogrossi - e speriamo che in poche ore arrivino a prestare soccorso i medici della Marina Militare che hanno effettuato già un sopralluogo per rendersi conto della situazione.

Cerchiamo di tranquillizzare i familiari e renderli partecipi della situazione in tempo reale, chiamandoli direttamente nella fascia oraria giornaliera che va dalle 14 alle 18. Ci rendiamo conto che le famiglie vivono momenti di ansia per i propri cari. Purtroppo - prosegue l’assessore - si è verificato questo focolaio al Benincasa dopo che dall’inizio della pandemia era sempre rimasto Covid free ed i 42 ospiti non avevano avuto problemi. So che si stavano predisponendo le vaccinazioni, che già sono state effettuate nella struttura di Villa Almagià, ma le dosi non sono arrivate in tempo».

L’ansia dei familiari cresce anche a Camerano dove da un paio di giorni il virus è entrato, per la prima volta dall’inizio della pandemia, anche all’interno della Fondazione Ceci. Una struttura con 102 ospiti e una settantina di operatori. «Purtroppo è successo quello che abbiamo sempre cercato di evitare -spiega il presidente della Fondazione, Massimo Piergiacomi-. Tutto è iniziato venerdì mattina con febbre per due ospiti, uno dei quali positivo al test antigenico. E nel pomeriggio i positivi sono saliti a 5. Abbiamo subito avvertito l’Usca e attuato le disposizioni dei protocolli. Sabato i positivi sono saliti a 7 ed in più ci sono due operatori anche loro positivi, entrambi a casa. Probabilmente l’infezione è arrivata da uno di questi operatori che ha manifestato i sintomi mercoledì scorso, trasmettendo il virus anche ad un collega. Per fortuna entrambi erano a riposo per un paio di giorni e non sono venuti al Ceci.

Tra ieri ed oggi tutti gli ospiti ed il personale verranno sottoposti al tampone molecolare (in totale 172 persone, ndr) grazie all’Usca che è prontamente intervenuta. Speriamo che l’infezione non si espanda anche perché fino a questo momento i 7 positivi hanno avuto sintomi lievi ed ad alcuni è anche scomparsa la febbre. Gli ultimi giorni sono stati terribili - conclude Piergiacomi-. Abbiamo fatto tutti un grandissimo sforzo per isolare subito i positivi negli luoghi appositamente previsti, chiudendo tutti gli spazi ed attività comuni. I casi registrati interessano solo una delle due parti in cui è suddivisa la struttura». 


Grande preoccupazione anche da parte del sindaco Annalisa Del Bello. «Lo sforzo fatto dalla Fondazione è massimo, la situazione sembra essere sotto controllo - afferma il primo cittadino cameranese - ma l’ansia è tanta. Per smorzare la tensione invito qualche bambino a donare un disegno ai nostri nonni per far sentire loro la vicinanza in questo particolare momento. Si possono lasciare messaggi davanti all’ingresso del Ceci, verranno appesi alle vetrate per dare loro coraggio. Anche un piccolo gesto dona speranza». 

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