Fioriere choc, arredi horror e lo shopping ad Ancona si fa fra le transenne: quando salverete il Corso?

Fioriere choc, arredi horror e lo shopping così si fa fra le transenne: quando salverete il Corso?
Fioriere choc, arredi horror e lo shopping così si fa fra le transenne: quando salverete il Corso?
di Stefano Rispoli
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Martedì 6 Giugno 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 11:35

ANCONA Lo sguardo smarrito (e talvolta disgustato) dei turisti dice tutto. Si aggirano per il centro in cerca di cose belle da immortalare, ma tra uno scatto alla Fontana del Calamo e uno a piazza Cavour, l’attenzione finisce per essere catturata dalle attrazioni al contrario, quelle su cui l’occhio involontariamente inciampa: transenne che delimitano crolli o cedimenti, scatoloni abbandonati fuori dai negozi in attesa che qualcuno passi a ritirarli, box di legno sconquassati, retaggio dell’ultima fiera di San Ciriaco, utilizzati come contenitori per le prese elettriche di futuri eventi (a proposito: che c’è in programma per l’estate? Mistero). 

 


Struscio a ostacoli


E poi, le fioriere.

Vecchie, arrugginite, sgangherate. In una parola: inguardabili. Hanno ormai perso (ammesso che l’abbiano mai avuta) qualunque funzione decorativa, a dieci anni dalla loro installazione. Più che altro, sono ostacoli allo struscio, pugni nell’occhio degli anconetani e dei crocieristi, toilette per i cani che non esitano ad alzare la zampa e lasciare la loro traccia, marcando il territorio. E benché di recente il Comune sia intervenuto per piantare nuova vegetazione, le fioriere restano pur sempre maxi-posacenere, ma la colpa in questo caso è degli incivili. 


I cedimenti


Una delle cartoline più obbrobriose arriva dalla Galleria Dorica, dove dalla facciata che dà su corso Garibaldi si sono staccati dei pezzi di intonaco. I cedimenti, a seguito di un sopralluogo dei vigili del fuoco, hanno comportato il transennamento della zona. La situazione è così da due mesi. E ancora oggi per accedere alla Galleria, un tempo simbolo dello shopping anconetano, tocca fare lo slalom tra le transenne, passando peraltro sotto una balaustra di ferro che lascia a dir poco a desiderare. Non il miglior biglietto da visita per il turista.

E poi le scritte. Sono ovunque. I writers si sono scatenati nel tempo. Non c’è parete che non sia stata deturpata con le bombolette spray. Non hanno risparmiato nulla: case, negozi. Basti vedere come sono ridotti i portici di piazza Cavour. Piazza Roma, invece, è diventato un non-luogo. La Fontana dei Cavalli è ancora impacchettata, nonostante l’opera di restauro sia ormai terminata: adesso c’è da realizzare il progetto illuminotecnico, ma quando verrà liberata? Gli uffici dell’Informagiovani si sono trasferiti al Museo della Città e hanno lasciato un vuoto nei sotterranei. Delle transenne delimitano l’area, oltre le quali giacciono rami tagliati e mai rimossi. Dalle scalinate, poi, si alza un odore insopportabile: qualcuno le ha trasformate in una latrina a cielo aperto. 


Tempo scaduto


La passeggiata lungo il Corso prosegue in uno slalom tra le poche panchine rimaste e le fioriere con cestini annessi che, in alcuni casi, finiscono per coprire i totem che pubblicizzano gli eventi in città. Vabbè che le locandine sono quasi tutte datate e annunciano appuntamenti ormai passati, però non ci vuole uno scienziato per capire che andrebbero posizionati in un altro punto. E magari non nel bel mezzo dello struscio. La domanda è: quando toglierete questo scempio? Dopo le isole tecnologiche degne di un set dell’orrore, sarebbe ora che anche tutto il resto degli arredi sparissero dal centro e dagli occhi della gente. Il neo sindaco Daniele Silvetti ha fatto del piano per il Decoro Urbano un suo cavallo di battaglia, promettendo l’assunzione di un consulente esperto in materia e una specifica delega per la co-progettazione che coinvolga l’Università e gli Ordini professionali. Bene. Quando si passerà dalle parole ai fatti?

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