Il finto povero girava con auto di lusso
Aveva quindici immobili in tutta Italia

Il finto povero girava con auto di lusso Aveva quindici immobili in tutta Italia
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Lunedì 26 Febbraio 2018, 05:45
ANCONA - C’è il finto povero e vero evasore, che sulle carte false per il fisco faceva la fame e nel mondo reale (e dorato) faceva lo splendido al volante di una supercar o nel salotto di uno dei quindici immobili di proprietà. C’è un ristoratore che gestiva un agriturismo senza autorizzazione, un po’ come guidare un’auto senza avere mai preso la patente. E c’è il personal trainer che non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi, quasi una dimostrazione di forza se gli addominali non bastassero. 
 
Benvenuti nel sottobosco delle imposte aggirate, popolato dai folletti furbetti che si arricchiscono (anche) sulle spalle dei comuni mortali che i balzelli li pagano perché è la più elementare regola di giustizia sociale o semplicemente perché obbligati a farlo. Ma prima o dopo i bulli del fisco vengono scovati. Merito della lotta all’evasione, che è l’obiettivo strategico cui protendono sia Ancona Entrate S.r.l., braccio operativo, che sa essere molto efficace anche quando si tratta di usare il pugno di ferro, sia il Comune di Ancona. Il fine della missione è non solo recuperare risorse finanziarie - che sono ossigeno puro in un momento segnato da gravi difficoltà nel reperimento di denaro da reinvestire in servizi per i cittadini -, ma anche poter usufruire di uno strumento di equità fiscale.

Qui si parla non di multe e tributi locali ma di imposte nazionali: Irpef, Iva e Ires per intenderci. All’ombra di San Ciriaco altroché se funziona la caccia ai fantasmi delle tasse. Nel 2016 (il riferimento è all’ultimo bilancio, quello del 2017), sono stati recuperati 160mila euro e dal 2011 (in sei bilanci comunali) è rientrato quasi un milione di euro. 
Nel 2016 i Comuni italiani hanno fatto emergere un’evasione di 13 milioni di euro. I dati del ministero dell’Interno rielaborati sono chiari. Il Comune di Ancona si è piazzato al 17° posto a livello nazionale tra tutti i 517 che hanno partecipato all’attività di accertamento erariale. 

Tra i capoluoghi, Ancona si è piazzata al 12° posto (importo incassato 160.359,36) e al 5° posto a livello pro-capite. La partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento era già prevista dagli articoli 44 e 45 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, anche se con minore incisività rispetto all’attuale sistema.
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