Ancona, finto investigatore privato
perseguita una donna: denunciato

Ancona, finto investigatore privato perseguita una donna: denunciato
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Sabato 3 Marzo 2018, 15:57
ANCONA – Finto investigatore privato perseguita una donna, ma lo stalking finisce con l’intervento della polizia.
Si tratta di un italiano di 55 anni  con numerosi precedenti di polizia. Dopo qualche mese di frequentazione, l’uomo aveva cominciato a denigrare la donna e ad assumere nei suoi confronti un comportamento impositivo ed invadente, tale da far scaturire tra i  due continui e feroci litigi che spesso sfociavano in violenza fisica tale da portare la donna a ricorrere alle cure mediche. I continui messaggi audio e di testo dal tenore minaccioso e molesto, nonché le  numerosissime chiamate  anche in orari notturni e gli insulti anche attraverso i social, avevano trasformato la vita della donna in un vero e proprio inferno dal quale non sapeva più come uscire. Anche perché l’uomo le aveva mostrato una pistola
Sono centinaia i messaggi inquietanti esaminati dai Poliziotti della Squadra Mobile di Ancona; tra i tanti : “prendo una latta di benzina e ti brucio casa” “fatti il segno della croce..”  “ce l’hai il loculo? Te lo dico io, ci vai diretta se vai dalla Polizia”.
I Poliziotti della Squadra Mobile hanno rinvenuto in casa del persecutore e quindi nella sua disponibilità, una pistola semiautomatica mod. 75 che, solo da un’attenta visione da parte di un esperto, appariva trattarsi di una scacciacani priva del previsto tappo rosso. All’interno dell’appartamento in uso all’uomo venivano inoltre rinvenute anche 25 cartucce dell’arma nonché uno pseudo tesserino di riconoscimento e una placca da investigatore privato di dubbia provenienza, non avendo l’indagato nessun titolo per praticare la predetta professione.
La vittima delle minacce e dello stalking, in una delle numerose circostanza in cui si è trovata in questi uffici, esprimeva ringraziamenti nei confronti dei poliziotti che l’hanno assistita e seguita in questa articolata vicenda, sostenendola continuamente in ogni momento di sconforto. In una lettera che la donna inviava alla Polizia la stessa, tra le altre cose, scrive: “Cari poliziotti, con rispetto e riconoscenza totale, i quali chiamo sin dal primo giorno “i mei angeli, come vi ho sempre detto sin dal primo giorno…  Grazie, grazie, grazie,  non smetterò  mai di dirlo, per quello che avete fatto con professionalità ed umanità per quello che farete per me e per altre donne nella mia situazione! … Voi ci date la forza, voi mi date la forza per resistere, per non mollare. A me e a  tutte le altre che come me vogliono lottare insieme a voi!”
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