Ancona, furbetti della case case vacanza: 200 tra appartamenti, ville e B&B passati al setaccio dalla Finanza

Affitti turistici: 200 tra appartamenti, ville e B&B al setaccio della Finanza
Affitti turistici: 200 tra appartamenti, ville e B&B al setaccio della Finanza
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Sabato 9 Luglio 2022, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 11:53

ANCONA - Affitti turistici: la Guardia di Finanza dorica ha avviato una stagione di controlli nei confronti di appartameenti privati e bed and breakfast "non imprenditoriali" nell'ambito della campagna "Affitti in chiaro", una delle più estese in ambito nazionale. L'anno scorso le strutture censite in provincia di Ancona erano state 1.711 e le Fiamme gialle anconetane hanno pianificato almeno 200 controlli.

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L'operazione “affitti in chiaro” è svolta  a tutela del rispetto delle regole di libera concorrenza e fiscali nel settore ricettivo, il quale riveste una notevole rilevanza nel tessuto economico marchigiano.

In particolare, grazie all’effettuazione di una apposita analisi di rischio a contrasto delle locazioni irregolari di appartamenti ammobiliati e dei “bed and breakfast” gestiti in forma non imprenditoriale, i finanzieri hanno pianificato l’esecuzione di oltre 200 controlli a cura di tutti i reparti territoriali dipendenti, che continueranno a essere svolti per l’intero periodo estivo, sia nelle affollate località costiere che nell’entroterra. Tali controlli consistono nell’acquisizione di dati e notizie utili, sia attraverso appositi questionari che in forma diretta, da parte dei turisti italiani e stranieri, per i quali non è prevista alcuna sanzione, che utilizzano le strutture alloggiative di privati, ivi comprese ville e casali, le quali sono di norma pubblicizzate sulle principali piattaforme web, talvolta a prezzi pari a quelli delle strutture imprenditoriali.

Normativa di riferimento

La disciplina regionale di riferimento, ossia la legge n. 9 del 2006, prevede per i proprietari degli appartamenti e delle ville in primo luogo la presentazione di una apposita comunicazione d’inizio attività al Comune di riferimento, nella quale va indicato il periodo dell’anno nel quale si intende affittare per fini turistici il proprio immobile e le relative caratteristiche, come il numero di stanze e dei posti letto. In secondo luogo, i titolari degli immobili devono iscriversi al “Registro regionale delle strutture extraalberghiere”, mediante la piattaforma informatica denominata “Istrice ross1000”, che assegna ad ogni operatore un univoco “Codice di Identificazione Regionale” (C.I.R.) che va inserito obbligatoriamente in tutte le comunicazioni o offerte al pubblico anche mediante le predette piattaforme web. Gli stessi proprietari hanno l’onere di comunicare, ai fini statistici e in via telematica, gli arrivi degli ospiti e le giornate di presenza, entro i primi cinque giorni del mese successivo a quello di permanenza. 

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