FALCONARA - Un’assoluzione e dieci rinvii a giudizio. È terminata così l’udienza preliminare legata all’inchiesta portata avanti dalla procura sugli sversamenti nel mare di Palombina e Falconara. La vicenda processuale si è già chiusa ieri mattina per la funzionaria della Provincia Raffaella Romagna, unica imputata a chiedere di voler procedere con il rito abbreviato. Difesa dall’avvocato Giacomo Curzi, è stata assolta dal gup Francesca De Palma perché il fatto non costituisce reato. La stessa procura, rappresentata in udienza dal pm Daniele Paci, aveva chiesto l’assoluzione.
Doveva rispondere di rifiuto d’atti d’ufficio per non aver – questa la contestazione - compiuto controlli sulle domande di autorizzazione per lo scarico di acque reflue urbane presentate nel luglio 2015 dall’allora Multiservizi spa. Per la procura, in tali istanze emergeva «in modo inequivoco» che il corpo ricettivo delle acque reflue si trovasse sul suolo e non sul corpo idrico dichiarato, il mar Adriatico. Andranno invece a processo gli altri dieci imputati: funzionari ed ex della Provincia, dell’Arpam, di Multiservizi e alcuni tecnici. Per quanto riguarda l’ente gestore del servizio idrico integrato, tra gli indagati figurano Patrizio Ciotti, all’epoca dei fatti direttore generale, e Chiara Sciascia in qualità di rappresentante legale. Ci sono poi i funzionari Angelo Avenali e Francesco Crivellini. Paola Tombolesi (Arpam), Massimo Baldinelli, Massimo Sbriscia, (tutti della Provincia di Ancona), Paolo Raffaeli (al momento dei fatti rappresentante legale Multiservizi), Giovanni Bettini e Giulia Cappelloni.
La procura ha contestato a vario titolo reati come rifiuto di atti d’ufficio, falso ideologico e delitti colposi contro l’ambiente.
I reflui, sostiene la magistratura, avrebbero compromesso una parte dell’arenile e le acque antistanti, così da determinare anche un rischio per la salute dei cittadini. Per quanto riguarda la parte più “burocratica” la procura, tra gli altri capi, contesta – tra il 2014 e il 2015 - mancati controlli (da parte della Provincia e dell’Arpam) sulle domande di autorizzazione legate allo scarico di acque reflue urbane presentate da Multiservizi e poi effettivamente avallate. Per uno di questi episodi, ieri è arrivata l’assoluzione.
Federic