Ancona, ex Palazzo di vetro: finalmente scatta operazione rinascita. Il cantiere allo start

Ancona, ex Palazzo di vetro: finalmente scatta operazione rinascita. Il cantiere allo start
Ancona, ex Palazzo di vetro: finalmente scatta operazione rinascita. Il cantiere allo start
di Maria Cristina Benedetti
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Martedì 14 Marzo 2023, 13:20 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 08:33

ANCONA Un luogo che sia sintesi, di lavoro e di studio. Gian Luca Gregori nobilita l'azione e ne dilata i contorni: «Sarà un progetto per la città». Tutta. Al sesto e ultimo piano dell'edificio a mattoncini rossi al civico 6 di via Menicucci, il rettore della Politecnica ufficializza l'avvio dei lavori per restituire ad Ancona l'ex Palazzo di Vetro. Nel punto di connessione tra le piazze Roma e Pertini, tornerà a riempirsi di senso quel che oggi è un vasto e desolato vuoto urbano. Una volta rimarginata la ferita dell'inerzia, quello spazio ospiterà gli uffici amministrativi dell'università e quelli della Provincia. Azione, davvero: tra l'ateneo e la Manelli Impresa, la firma del contratto d'appalto per la riqualificazione energetica, edilizia e impiantistica dello stabile è prevista per il 23 marzo. Verrà redatto il verbale di consegna e avviato il cantiere, che entro 730 giorni dovrà terminare quel percorso di rigenerazione.

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Le cifre

Gregori non transige: «Dovrà essere finito e collaudato entro dicembre del 2024, ad aprile del 2025 verrà messo in funzione».

Veloce, ripassa le cifre sulle quali s'incardina l'operazione. La ditta pugliese riporterà alla vita quello scheletro rosso: ha raccolto la sfida proponendo il maggior ribasso sulla base d'asta, l'11,22%. Sarà un piano di recupero da 16 milioni, al netto di Iva e oneri vari, quindi il quadro reale è da 23 milioni. Il rettore sulla sostanza insiste: «Abbiamo chiesto al ministero di finanziarci con 8 milioni di euro». Per non interrompere il fluire dei numeri, ricorda che i 7,9 milioni, il valore dell'atto di compravendita della struttura, verranno compensati restituendo, una volta finito, un terzo del fabbricato alla Provincia.

Un'immagine contemporanea, che si staglia nel cuore della Dorica, dove ridurre al minimo i consumi energetici, porre attenzione alla sostenibilità, con soluzioni impiantistiche d'avanguardia. Un piano ambizioso che non s'è fermato, nonostante l'avvento del Covid e i rincari delle materie prime. Il direttore generale d'ateneo Alessandro Iacopini resetta: «L'incremento dei costi rispetto al progetto di fattibilità iniziale è stato del 30%». Offre la sua prospettiva d'insieme, Daniele Carnevali: il recupero di un passato importante e uno sguardo al futuro: «Il 2025 è la voce del leader della Provincia di Ancona - sarà un anno cruciale sia perché potremo contare sulla nostra sede storica, sia perché dovrebbe concretizzarsi la volontà politica, sul piano nazionale, di rinnovare e potenziare il nostro Ente».


Il percorso

Riprende il filo, Gregori. Torna alle origini, nel 2019, quando l'Università era diventata proprietaria di quell'immobile, ridotto a uno scheletro per la necessità di eliminare l'amianto. «Siamo andati oltre il nostro compito - è la sua convinzione - che sarebbe quello di realizzare laboratori e aule, ma abbiamo iniziato questo percorso insieme alla Provincia, che ringrazio». Riordina le tappe: a marzo 2022 è stato approvato il progetto definitivo e a giugno quello esecutivo. Ad agosto è stata indetta la gara per l'affidamento dei lavori che è stata aggiudicata a dicembre 2022 alla Manelli. E via. Enfatizza la riqualificazione, il pro rettore Marco D'Orazio: «Due torri d'angolo a chiusura di un sistema permeabile di facciate in recesso e in aggetto, cromaticamente caratterizzate con richiami ai colori della città storica, garantiranno la necessaria continuità, anche visiva, tra spazi pubblici e privati».

A Iacopini sono riservati i dettagli tecnici: «L'edificio è stato diviso verticalmente in due parti, la prima verso Piazza Roma, rappresenta la nuova sede della Politecnica, 4.320 metri quadrati, che ospiterà 200 collaboratori oltre agli organi di ateneo; la seconda, verso piazza Stamira, sarà della Provincia, 2.860 metri quadrati». Oggi si replica. Stesso palazzo a mattoncini, stesso piano, il sesto, per un altro vuoto da restituire alla città. Gregori anticipa: «Abbiamo ottenuto 12 milioni e 300mila euro dei fondi per il sisma del 2016 per il recupero della sede storica del Rettorato di piazza Roma, resa inagibile dal terremoto». È già oltre: «Partiremo rapidamente». Obiettivo: avviare i lavori a metà del 2024, con quei fondi che finanzieranno il 100% dell'immobile, integrato alla rigenerazione del Palazzo di Vetro. Questa mattina, al suo fianco ci saranno il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli e il governatore Francesco Acquaroli. Luoghi di sintesi.

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