ANCONA Un luogo che sia sintesi, di lavoro e di studio. Gian Luca Gregori nobilita l'azione e ne dilata i contorni: «Sarà un progetto per la città». Tutta. Al sesto e ultimo piano dell'edificio a mattoncini rossi al civico 6 di via Menicucci, il rettore della Politecnica ufficializza l'avvio dei lavori per restituire ad Ancona l'ex Palazzo di Vetro. Nel punto di connessione tra le piazze Roma e Pertini, tornerà a riempirsi di senso quel che oggi è un vasto e desolato vuoto urbano. Una volta rimarginata la ferita dell'inerzia, quello spazio ospiterà gli uffici amministrativi dell'università e quelli della Provincia. Azione, davvero: tra l'ateneo e la Manelli Impresa, la firma del contratto d'appalto per la riqualificazione energetica, edilizia e impiantistica dello stabile è prevista per il 23 marzo. Verrà redatto il verbale di consegna e avviato il cantiere, che entro 730 giorni dovrà terminare quel percorso di rigenerazione.
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Le cifre
Gregori non transige: «Dovrà essere finito e collaudato entro dicembre del 2024, ad aprile del 2025 verrà messo in funzione».
Un'immagine contemporanea, che si staglia nel cuore della Dorica, dove ridurre al minimo i consumi energetici, porre attenzione alla sostenibilità, con soluzioni impiantistiche d'avanguardia. Un piano ambizioso che non s'è fermato, nonostante l'avvento del Covid e i rincari delle materie prime. Il direttore generale d'ateneo Alessandro Iacopini resetta: «L'incremento dei costi rispetto al progetto di fattibilità iniziale è stato del 30%». Offre la sua prospettiva d'insieme, Daniele Carnevali: il recupero di un passato importante e uno sguardo al futuro: «Il 2025 è la voce del leader della Provincia di Ancona - sarà un anno cruciale sia perché potremo contare sulla nostra sede storica, sia perché dovrebbe concretizzarsi la volontà politica, sul piano nazionale, di rinnovare e potenziare il nostro Ente».
Il percorso
Riprende il filo, Gregori. Torna alle origini, nel 2019, quando l'Università era diventata proprietaria di quell'immobile, ridotto a uno scheletro per la necessità di eliminare l'amianto. «Siamo andati oltre il nostro compito - è la sua convinzione - che sarebbe quello di realizzare laboratori e aule, ma abbiamo iniziato questo percorso insieme alla Provincia, che ringrazio». Riordina le tappe: a marzo 2022 è stato approvato il progetto definitivo e a giugno quello esecutivo. Ad agosto è stata indetta la gara per l'affidamento dei lavori che è stata aggiudicata a dicembre 2022 alla Manelli. E via. Enfatizza la riqualificazione, il pro rettore Marco D'Orazio: «Due torri d'angolo a chiusura di un sistema permeabile di facciate in recesso e in aggetto, cromaticamente caratterizzate con richiami ai colori della città storica, garantiranno la necessaria continuità, anche visiva, tra spazi pubblici e privati».
A Iacopini sono riservati i dettagli tecnici: «L'edificio è stato diviso verticalmente in due parti, la prima verso Piazza Roma, rappresenta la nuova sede della Politecnica, 4.320 metri quadrati, che ospiterà 200 collaboratori oltre agli organi di ateneo; la seconda, verso piazza Stamira, sarà della Provincia, 2.860 metri quadrati». Oggi si replica. Stesso palazzo a mattoncini, stesso piano, il sesto, per un altro vuoto da restituire alla città. Gregori anticipa: «Abbiamo ottenuto 12 milioni e 300mila euro dei fondi per il sisma del 2016 per il recupero della sede storica del Rettorato di piazza Roma, resa inagibile dal terremoto». È già oltre: «Partiremo rapidamente». Obiettivo: avviare i lavori a metà del 2024, con quei fondi che finanzieranno il 100% dell'immobile, integrato alla rigenerazione del Palazzo di Vetro. Questa mattina, al suo fianco ci saranno il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli e il governatore Francesco Acquaroli. Luoghi di sintesi.