Ex Savoia, uno spiraglio di luce: l'Archivio di Stato pensa a trasferire la sua sede nel vecchio liceo scientifico

L'ex liceo scientifico Savoia di via Vecchini
L'ex liceo scientifico Savoia di via Vecchini
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 24 Novembre 2021, 05:10

ANCONA - Chiusa una porta, si potrebbe aprire un portone per l’ex Savoia, in disuso dal 2011. Saltata (definitivamente?) la trattativa tra la Provincia (proprietaria dell’immobile) e il Comune di Ancona nell’ambito della permuta con l’ex Centrale del latte di Torrette, un raggio di sole, sia pure timidamente, illumina il vecchio liceo scientifico di via Vecchini, palazzone-fantasma da 5.500 mq in pieno centro: c’è un interessamento concreto, da parte dell’Archivio di Stato di Ancona, a farne la propria sede.

 
Al momento siamo nella fase embrionale. Tra i due enti c’è stato un primo contatto, dopo che già nel 2019 l’ipotesi aveva preso quota, a seguito di un’indagine di mercato immobiliare promossa dall’Archivio di Stato di Ancona, alla ricerca di una nuova “casa” su impulso del Ministero per i beni e le attività culturali. Poi il discorso è stato accantonato perché, nel frattempo, era subentrata una nuova opportunità: trasferire l’attuale sede dell’Archivio di via Maggini in un’altra scuola dismessa, l’ex Ipsia di via Curtatone. L’obiettivo del Comune era concedere l’immobile in locazione e finanziarne la ristrutturazione attraverso le entrate dell’affitto. Tuttavia, all’annunciata partecipazione al bando non hanno fatto seguito mosse concrete perché poi l’amministrazione comunale ha reputato più interessante e conveniente stipulare un accordo con l’Inail: l’ex Ipsia, per il quale è stato dato l’ok alla vendita per un milione e 350mila euro, è destinato a diventare il quartier generale della direzione marchigiana e locale dell’istituto previdenziale, che investirà 10 milioni per il progetto. Ospiterà oltre 120 dipendenti in uno spazio da 24.400 metri cubi distribuiti su 4 piani (due dei quali seminterrati) e un parcheggio da 1.650 mq per 66 posti auto. 
Dopo la doccia fredda, l’Archivio di Stato si è rimesso in moto alla ricerca di una nuova destinazione (da acquistare o condurre in locazione) che, però, deve rispettare caratteristiche precise: avere una superficie lorda di 5mila mq su uno o più piani e una configurazione planimetrica adatta ad ospitare quasi 18 chilometri di documentazione archivistica, prevedere uno spazio di circa 700 mq (inclusi nei 5mila totali) da adibire a uffici, sale di studio e zone servizi di supporto all’attività archivistica presso la sede di via Maggini, un’area scoperta di pertinenza esclusiva per il carico-scarico o comunque un accesso carrabile per i mezzi di trasporto, ascensori, impianti di climatizzazione e - condizione preferenziale - una «ubicazione in zona non periferica». 
Da questo punto di vista l’ex Savoia rappresenta una soluzione valida, anche se in sede di ricerca di mercato, tre anni fa, durante un sopralluogo dei funzionari dell’Archivio di Stato erano state riscontrate delle criticità tecniche, dal momento che l’immobile necessiterebbe di interventi importanti dai costi proibitivi: solo l’adeguamento sismico è valutato tra i 4 e i 6 milioni.

Né va trascurato il prezzo d’acquisto dell’ex liceo: 2,8 milioni di euro è la valutazione stimata dal perito che la Provincia aveva interpellato nel momento in cui era stata avviata la trattativa con il Comune per la permuta, ormai naufragata, tra il vecchio liceo di via Vecchini e l’ex Centrale del latte. 

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