ANCONA - Maturandi al rush finale. Entro il 31 maggio è prevista la consegna degli elaborati e dal 16 giugno il via alle prove. Anzi, la prova. Perché quest’anno l’esame di maturità si discuterà con un unico colloquio rinforzato che durerà circa un’ora e sarà articolato in quattro fasi.
Il grande interrogativo riguarda la preparazione dei ragazzi che, dopo aver affrontato praticamente un anno in didattica a distanza, hanno accusato il duro colpo di un ciclo formativo in versione digitale che verso la fine ha mostrato diversi punti di debolezza. Nonostante ciò i dirigenti scolastici assicurano che la preparazione degli studenti sarà all’altezza della situazione. Pochi gli abbandoni lungo il percorso. Si contano sulle dita di una mano i ritiri volontari. Tutti gli altri, invece, possono contare di avere in pugno l’ammissione salvo sorprese dell’ultimo momento. Intanto si definiscono i moduli e le discipline che verranno trattate durante le attività estive, ma al momento solo pochi studenti hanno risposto “presente”. A quanto pare, all’estate non si rinuncia.
Per tutti è stato un anno particolare. Difficile e sfibrante sotto molti punti di vista. La tenuta psicologica degli studenti e l’apprendimento sono stati messi a dura prova. Ma secondo i dirigenti scolastici si è comunque riusciti a portare a termine un ottimo lavoro, consentendo ai ragazzi di ultimare i programmi ministeriali senza lacune. Soprattutto per chi dovrà sostenere l’esame di maturità. «Mi sembra che i ragazzi stiano lavorando bene e che ci sia un’ottima collaborazione con gli insegnanti - afferma Anna Rita Durantini, preside del liceo scientifico Galileo Galilei -, ovviamente ci saranno anche situazioni difficili di ragazzi che possono avere dei problemi. Ma la netta maggioranza degli studenti sta dando conferma di una sostanziale assenza di criticità». Il fatto di poter tornare in presenza al 100% ha sicuramente aiutato a ripristinare le normali condizioni di apprendimento. «La presenza costante incide sicuramente sul livello di preparazione dello studente - afferma Francesco Savore, preside dell’Istvas - ma anche se questo fa sì che l’ammissione all’esame possa essere in un certo modo agevolata, ciò non vuol dire che ci sia un’ammissione d’ufficio. Anzi, io stesso ho chiesto agli studenti un impegno ulteriore perché non sarà un esame banale».
Il grande quesito riguarderà il modo con cui gli studenti dovranno essere valutati, maturandi e non.