ANCONA Due incidenti mortali nell’arco di cinque mesi e neppure un frame che abbia ripreso le drammatiche scene in cui un ragazzo somalo di appena 21 anni e un giovane papà di 37 hanno perso la vita, travolti rispettivamente da un’autocisterna e da un’utilitaria Una doppia tragedia avvenuta a distanza di poche decine di metri, sempre in corrispondenza di attraversamenti pedonali e sempre in via Marconi, dove non ci sono telecamere. Una delle strade più trafficate del capoluogo e anche più pericolose - come testimonia l’elevato numero di incidenti, talvolta anche con esiti fatali - continua a restare clamorosamente al buio.
Indagini difficoltose
Un problema anche per le forze dell’ordine, costrette a fare miracoli per raccogliere testimonianze, indizi ed elementi utili a ricostruire le dinamiche degli schianti.
I punti scoperti
Già, ma perché ci sono ancora punti strategici scoperti? E poi, tutti questi occhi elettronici servono davvero? C’è qualcuno che controlla le immagini? Il dubbio è lecito, se si pensa ai vandali del Passetto dove non si è mai scoperto chi ha ripetutamente imbrattato il Monumento ai Caduti, se non in un’occasione, quando la polizia di passaggio ha individuato due dodicenni armati di bombolette spray, sfuggiti al controllo delle mamme. Chissà se le famiglie hanno mai ripagato il danno. Il Comune sta pensando di installare una telecamera che punti fissa sull’ara del Monumento, la più bersagliata dai writer scatenati. Sarebbe ora. E magari sarebbe utile piazzare qualche micro-camera nei cimiteri del Pinocchio e di Tavernelle, dove di recente si sono verificati furti e atti di teppismo a ripetizione, fra tombe saccheggiate o profanate. Di via Marconi, s’è già detto: andrebbe disseminata di occhi elettronici, specie in vista della realizzazione della nuova pista ciclabile che collegherà la stazione a via XXIX Settembre, fino al porto. Qui il Comune ha in progetto di installare delle telecamere sotto i portici degli Archi, dove non sono mancate aggressioni, risse e rapine, anche di recente, nei pressi della scuola Da Vinci e del parco Pacifico Rissi. E poi, il Piano: troppe zone del quartiere risultano ancora scoperte, come la stessa piazza Ugo Bassi, dove sono malfunzionanti le spycam installate dalla Regione nel 2011, mentre 4 sono state di recente posizionate in corso Carlo Alberto, nei pressi del parcheggio dove abitualmente si riuniscono tossici e ubriaconi.
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