Il dipendente comunale in ospedale a scopo precauzionale. Torrette non è più Covid free

Il dipendente in ospedale a scopo precauzionale. Torrette non è più Covid free
Il dipendente in ospedale a scopo precauzionale. Torrette non è più Covid free
di Edoardo Danieli
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Giovedì 23 Luglio 2020, 03:40

ANCONA  - Covid, l’emergenza non è passata e la guardia non si può abbassare. L’ospedale di Torrette perde la bandierina Covid Free che era stata issata all’inizio del mese con il ricovero del dipendente comunale risultato positivo al virus martedì. L’uomo è ricoverato in malattie infettive e secondo quel poco che trapela si tratta di una misura che fa parte del protocollo di prevenzione che è stato codificato per questi casi, proprio per evitare che possano nascere nuovi focolai di infezione. In sostanza, al di là della febbre che l’avrebbe portato al pronto soccorso, non avrebbe altri sintomi preoccupanti polmonari, il ricovero in una struttura specializzata come quella delle malattie infettive sarebbe quindi una misura esclusivamente precauzionale, in attesa di verificare il decorso della patologia.

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Un altro segnale che bisogna continuare a prestare grande attenzione per evitare che l’epidemia possa riprendere vigore deriva dal fatto che stanno aumentando le persone che sono in quarantena, cioè che sono entrate in contatto con contagiati: in un giorno solo sono balzati da 496 a 556. Il dato, diffuso dal Gores, si riferisce all’intera regione.

Ieri mattina intanto è scattata la maxi sanificazione di Palazzo del Popolo dopo la segnalazione del dipendente comunale positivo al Covid. Un piano dopo l’altro, come si è assicurato Luca Talevi della Fp Cisl, sono stati bonificati tutti gli uffici del palazzo di piazza XXIV Maggio. L’attenzione resta comunque alta tra i lavoratori, fortemente preoccupati anche se da settimane in Comune vengono applicate le misure previste dal protocollo di sicurezza. Anche ieri mattina è stata misurata la febbre ai lavoratori, è stato raccomandato l’utilizzo delle mascherine nel caso di contatti ravvicinati e dei gel igienizzanti. Un Comune dove si è tornati al lavoro in presenza visto che è stato imposto lo stop dello smart working, ad eccezione di due giorni al mese e per i lavoratori più fragili. 

«Avevamo insistito per sfruttare la possibilità di ricorrere allo smart working sino alla fine del mese - afferma Simone Morbidoni, Fp Cgil - e di non accelerare il ritorno di tutti i lavoratori. Ora abbiamo chiesto alla direzione generale di effettuare i tamponi ai colleghi che sono stati a stretto contatto con il lavoratore risultato positivo, così da poter tenere sotto controllo il potenziale focolaio. Inoltre i dirigenti dovrebbero potenziare i controlli degli addetti alla sicurezza interna sul rispetto dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, così da evitare che si abbassi troppo la guardia. Tra i lavoratori dopo la segnalazione di martedì c’è una forte preoccupazione - sottolinea Morbidoni - ma se il Comune risponde in maniera appropriata, isolando i casi e riducendo il più possibile le occasioni di potenziale contagio, i lavoratori non potranno che apprezzare la risposta sul campo».

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