Dini, che botto miss preferenze sfiora quota 700 ad Ancona: «Benedetta Pietralacroce. Ma tutta la città mi conosce»

Dini, che botto miss preferenze sfiora quota 700 ad Ancona: «Benedetta Pietralacroce. Ma tutta la città mi conosce»
Dini, che botto miss preferenze sfiora quota 700 ad Ancona: «Benedetta Pietralacroce. Ma tutta la città mi conosce»
di Michele Rocchetti
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:12

ANCONA Susanna Dini, Giovanni Zinni, Carlo Maria Pesaresi. All’interno di una disfida che vede avanti il candidato del centrodestra, ma con il Pd che si conferma primo partito della città, per il momento i veri vincitori delle elezioni comunali sono loro, che hanno fatto il pieno di preferenze, sbaragliando l la concorrenza. 


Il successo 

Susanna Dini del Pd è la candidata per il consiglio ad aver ottenuto in assoluto il numero più alto di voti, ben 686.

Una rinnovata attestazione di fiducia dopo gli anni passati sugli scranni di Palazzo del Popolo sotto la giunta Mancinelli. «Si tratta di un riconoscimento importante, che mi riempie di responsabilità. Da dove arrivano i miei voti? Sicuramente dalla mia Pietralacroce, ma penso di avere ottenuto preferenze un po’ in tutta Ancona. Del resto è da quando ero presidente della I circoscrizione che sono abituata a ricevere telefonate dai cittadini e a cercare soluzioni per i loro problemi». Per Dini, prima, però, c’è da finire il lavoro. «Il centrodestra puntava alla vittoria al primo turno. Non ce l’ha fatta. Ora la competizione è apertissima. La nostra coalizione può raccogliere ancora molto. Andremo a cercare voti tra tutti gli elettori. Anche tra chi non ha partecipato al primo turno». 

L’assessorato 

Sul dopo preferisce non esprimersi. Ma se dovesse diventare sindaco Ida Simonella, per lei si parla di un ballottaggio con Stefano Foresi per l’assessorato alle Manutenzioni e alla Partecipazione democratica. A piazzarsi sul secondo gradino del podio è stato invece Giovanni Zinni di Fratelli d’Italia, già tre volte consigliere comunale e una volta consigliere regionale, con 559 preferenze. «Sono molto contento del risultato. È un attestato di stima e fiducia nei miei confronti e la dimostrazione di un radicamento nel territorio mai perso». Zinni è sicuro che il centrodestra vincerà il ballottaggio. «Dovremo essere umili, ma anche consapevoli che il vantaggio che abbiamo è una chiara indicazione della volontà di rinnovamento da parte degli elettori e se la coerenza ha un valore in politica, le altre liste dovrebbero astenersi dal sostenere Simonella». Per il dopo, Zinni, che dovrebbe diventare vicesindaco in caso di vittoria, dice: «Il compito di formare la squadra spetta a Daniele Silvetti. Io posso dare la disponibilità ad assumere un incarico di governo qualora fossi ritenuto idoneo». 

Medaglia di bronzo, con 541 voti, a Carlo Maria Pesaresi, sfidante della Simonella alle primarie di coalizione e suo primo sostenitore con la lista civica Diamoci del noi. «Al di là del risultato personale, che mi lusinga, sono molto contento per quello della lista, costruita in due mesi, eppure davanti a forze politiche con un lunga tradizione. È stata determinante per la tenuta della coalizione. Lo sarà anche in prospettiva». Primo obiettivo: la vittoria del ballottaggio. «Sono convinto che ce la faremo. Esiste un panorama politico al di fuori delle destre con cui condividiamo determinati valori e che è maggioranza. Su quello bisogna lavorare». In caso di vittoria per lui si prospetta la carica di vicesindaco o quella di assessore alla Cultura. Quarto posto ex aequo con 500 voti, per Stefano Foresi (Pd) e Francesco Bastianelli (Fratelli d’Italia).

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