Ulissi e Viviani, interventi al cuore a Torrette per i due ciclisti. Il primario: "Così aggiustiamo i campioni"

Il ciclista Diego Ulissi
Il ciclista Diego Ulissi
di Stefano Rispoli
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 07:05

ANCONA - Dopo Diego Ulissi, anche Elia Viviani è stato sottoposto a un intervento al cuore nella “clinica dei campioni”, quella di Cardiologia e Aritmologia di Torrette diretta dal professor Antonio Dello Russo che si conferma un’eccellenza nazionale. I due ciclisti di fama mondiale verranno dimessi nelle prossime ore. 
Professore, quali interventi ha eseguito la sua équipe sui due sportivi? 
«Nel caso di Ulissi, abbiamo condotto uno studio elettrofisiologico con mappaggio biventricolare. Con una sonda abbiamo effettuato una ricostruzione tridimensionale delle camere ventricolari e una caratterizzazione elettrofisiologica del tessuto cardiaco. Ora attendiamo l’esito della biopsia ventricolare sinistra, che abbiamo inviato al centro d’eccellenza di Padova diretto dalla professoressa Cristina Basso, dopo la sospetta miocardite diagnosticata con una risonanza dai colleghi del centro cardiologico Monzino: siamo la prima sala aritmologica ad aver consentito di assistere in diretta al mappaggio, in videoconferenza. Se tutto va bene, dimetteremo Ulissi domani (oggi, ndr)». 
E Viviani? 
«È stato sottoposto a un’ablazione di tachicardia benigna atriale che originava dall’atrio destro. In sala era presente il dottor Roberto Corsetti (ex presidente dell’associazione dei medici del ciclismo, ndr) che ci ha sottoposto i due atleti, dopo che in passato ci aveva inviato anche Mario Cipollini». 
Quando potranno tornare in attività i due ciclisti? 
«Per Ulissi, tutto dipende dal referto della biopsia. Viviani tra una decina di giorni potrà riprendere l’attività fisica, ma sarà la sua squadra a decidere quando potrà tornare a gareggiare». 
Come mai la miocardite è così diffusa tra gli sportivi, in particolare tra i ciclisti? 
«Si tratta di un’infiammazione cardiaca dovuta generalmente a un’infezione virale. Sono molto frequenti nei giovani sportivi e negli atleti perché durante allenamenti intensi il sistema immunitario è più debole. Le infezioni atriali sono in genere benigne, quelle ventricolari sono più delicate». 
Sempre più top player e campioni dello sport si rivolgono alla sua Clinica per curare disturbi di natura cardiaca: perché? 
«Perché il nostro è un centro di eccellenza che può disporre di una nuova sala ibrida di aritmologia in grado di coinvolgere tutte le specialità, dai cardiochirurghi agli anestesisti, fino agli elettrofisiologi.

Una sala multipotenziale in cui lavorano professionisti preparati e che, grazie alla collaborazione tra Ospedali Riuniti e Università Politecnica delle Marche, dà la possibilità di organizzare videoconferenze e collegamenti a distanza con i colleghi di altre strutture, come è avvenuto con i medici del Monzino». 

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