Stazione di Palombina a pezzi: treni addio, restano soltanto i vandali

Stazione di Palombina a pezzi: treni addio, restano soltanto i vandali
Stazione di Palombina a pezzi: treni addio, restano soltanto i vandali
di Claudio Comirato
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Venerdì 5 Agosto 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 17:52

ANCONA - Un tempo, da queste parti, nel periodo estivo si fermavano due treni alla mattina e altrettanti alla sera, gremiti di bagnanti provenienti dall’entroterra marchigiano, in modo particolare dal Fabrianese ma anche dall’Umbria.

A distanza di anni i treni non si fermano più, sono rimasti ovviamente i binari che fanno parte della linea Adriatica e c’è perfino una stazione che cade a pezzi dove, nonostante l’incuria, lo speaker invita i passeggeri a rimanere oltre la linea gialla per motivi di sicurezza. 

Il degrado 

Benvenuti alla stazione di Palombina, divenuta nell’arco degli anni capolinea del degrado e dell’abbandono.

Dove un tempo si fermavano i treni dei bagnanti ora regna l’inciviltà e il degrado e al posto dei vacanzieri ci sono i vandali che hanno preso di mira lo stabile. Alcuni pluviali, per la raccolta delle acque piovane, sono stati divelti. Una panchina in marmo staccata dal basamento ora giace in mezzo al camminatoio che si trova di fronte alla biglietteria, anche questa chiusa da anni e, come se non bastasse, è stato scaraventato in mezzo a una aiuola un gioco per bambini che un tempo faceva parte dell’arredo esterno del bar. Una stazione non più attiva, ma dove è facile entrare: il cancello d’accesso lato via Flaminia è stato aperto, significa che dopo una certa ora questa zona diventa il luna park del divertimento con lancio di sassi e di bottiglie dove non mancano i bivacchi notturni. Un complesso che è finito nel degrado nel momento in cui i vecchi gestori del bar cinque anni fa hanno deciso, per limiti di età, di abbassare la saracinesca. Venuto a mancare l’ultimo baluardo, la stazione di Palombina è finita nel dimenticatoio. Anche le Ferrovie in questa vicenda hanno una responsabilità. La struttura fatiscente, realizzata in tubi innocenti che una volta ospitava il ristorante della stazione, è stata chiusa con dei pannelli metallici. In poche parole chi deve andare in spiaggia, arrivando dal cavalcavia, è costretto a passare di fronte agli stabilimenti balneari, soccorritori compresi. 

Le generazioni 

E pensare che per quel vialetto, circondato da piante di pitosforo, sono passate generazioni di anconetani che si recavano in riva al mare. Ma ora è praticamente impossibile passare da queste parti. Oltre il danno la beffa, senza dimenticare che per venire a capo di questa situazione basterebbe rimuovere il vecchio ristorante, un lavoro di un paio di giorni. Intervento che viene invocato dagli operatori commerciali della spiaggia, ma anche dagli stessi bagnanti.

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