Degrado in piazza Cavour: «Sporcizia, vandali e bivacchi, è ridotta male»

Degrado in piazza Cavour: «Sporcizia, vandali e bivacchi, è ridotta male»
Degrado in piazza Cavour: «Sporcizia, vandali e bivacchi, è ridotta male»
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Domenica 26 Settembre 2021, 09:35

ANCONA - Bivacchi, piccioni e vandali. Le ferite di piazza Cavour non si rimarginano. A cinque anni dal maxi restyling, i vecchi problemi sono tornati a galla. Anzi, sono peggiorati nella loro gravità. Marciapiedi distrutti, panchine trasformate in lavagne per writers, muri imbrattati e le aiuole divenute delle pattumiere a cielo aperto. Un pessimo biglietto da visita per i turisti, ma anche per chi, ad esempio, vorrebbe fare shopping o mangiarsi un pezzo di pizza sotto i portici, senza l’incubo di vedersi piovere addosso il guano dei piccioni appollaiati sui lampadari o sui capitelli delle colonne. 

Il degrado 

«Le pare normale che chi siede ai nostri tavolini sia costretto a tenere sempre lo sguardo fisso verso l’alto, per paura che gli cadano addosso gli escrementi?» chiede Stefano Paolinelli della Pizzeria centrale Da Sante. «Qui è tutto sporco, puliscono poco e nemmeno usano il disinfettante, non si sa bene per quale motivo.

Guardi le colonne, sono luride. Si può tenere una piazza così?». Uno spettacolo indegno, frutto anche degli attriti tra Comune e privati: beghe condominiali hanno impedito di trovare un’intesa per un intervento di riqualificazione dei portici. Ma è colpa pure dei baby vandali che a più riprese, armati di vernici-spray, hanno riempito di sgorbi, firme e improbabili disegni ogni colonna. 

I vandali 

«Siamo arrabbiatissimi - dice Linda Censi dell’ottica Arabi -. Sembra che tutelino più i piccioni che noi commercianti. L’impatto è tremendo. In qualunque altra parte d’Italia saprebbero sfruttare meglio una piazza così bella: invece qui è considerata solo come un luogo di passaggio. Tolta la ruota panoramica, non c’è nulla, nemmeno zone d’ombra per sdraiarsi a leggere un libro o fare un pic nic. Per non parlare dei ragazzini. Il sabato pomeriggio è un disastro: arrivano a frotte, si siedono davanti all’ingresso del mio negozio a chiacchierare e a bere, senza pensare che così scoraggiano i clienti ad entrare. Sarò esagerata, ma quando vedo le brutte mi chiudo a chiave qui dentro e non voglio sapere niente». Anche perché, proprio accanto all’ottica, ad agosto tre quindicenni erano stati rapinati da un paio di ragazzi di colore, poi rintracciati e denunciati dalla polizia, mentre mangiavano un kebab. «C’è da avere paura, ma al di là dei teppisti è tutta questa sporcizia che ci fa star male: quando cancelleranno quelle oscenità dai nostri portici?», si chiede Lina Tiranti dell’Edicola 2020. I maleducati sono ovunque. Poche panchine sono state risparmiate dall’assalto dei writer che con pennarelli neri hanno sfregiato il marmo bianco per scrivere dediche d’amore, parolacce, frasi senza senso. A terra, cartacce, bottiglie di birra, avanzi di cibo e resti di bivacchi notturni. Eppure i cestini dell’immondizia ci sono. Quel che manca è un bagno pubblico: c’è chi pensa a una petizione per richiederli. Possibile che nessuno ci abbia pensato nel milionario restyling del 2016? 

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