Ancona, l'ex Lancisi covo di sbandati: «Luci nell'ospedale fantasma, che paura vivere così»

Ancona, l'ex Lancisi covo di sbandati: «Luci nell'ospedale fantasma, che paura vivere così»
Ancona, l'ex Lancisi covo di sbandati: «Luci nell'ospedale fantasma, che paura vivere così»
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 12:26

ANCONA - «Di notte bisogna guardarsi intorno». «Una sera ho visto delle luci muoversi all’interno». «Siamo stanchi di questa situazione». Ecco le voci del quartiere. Dei residenti di via Baccarani, nel cuore di Borgo Rodi. A due passi dal Pincio. Una zona densamente abitata, che da 20 anni vive nella paura provocata dal degrado in cui versa lo stabile dell’ex Lancisi. Una calamita di sbandati, senzatetto. Disperati di ogni sorta che trovano riparo lì dentro. 

L’apprensione 

Basta fare un giro tra i portoni della via per rendersi conto dello stato di apprensione in cui vivono i residenti. «Per la sicurezza di tutti si prega di tenere il portone sempre chiuso.

L’ex Lancisi si sta riempiendo di senzatetto» recita un cartello affisso all’ingresso di una palazzina. Poco più avanti un altro foglio bianco appiccicato con lo scotch riporta un messaggio sullo stesso tono: «Si prega di chiudere sempre il portone». Il clima in cui è piombato il quartiere è quanto mai evidente. «Di lamentele ne sento tante - racconta Silvia Seccafieno, titolare dell’edicola di via XXV Aprile -. I miei clienti abitano quasi tutti vicino all’ex Lancisi e sono molto preoccupati». Ogni tanto qualcuno scorge anche qualche movimento. «Io apro la mattina molto presto - continua l’edicolante - e spesso capita di vedere gruppetti di extracomunitari che si allontanano dalla via. Non sono residenti del quartiere, quindi con tutta probabilità sono persone che dormono all’interno dell’edificio e la mattina se ne vanno». Più inquietante la scena a cui ha assistito un pensionato che vive proprio di fronte all’ex cardiologico: «Abito all’ultimo piano e le finestre si affacciano proprio sullo stabile - racconta Marco Alba -, mi è capitato di vedere persone muoversi all’interno. Una sera ho visto anche delle luci accese, probabilmente delle torce utilizzate da chi si era introdotto». Difficile rassegnarsi a vivere in una zona abitata anche da ospiti fantasma. Presenze di cui non si conosce nulla, Ma di cui si ha traccia evidente sulle finestre e le porte forzate per entrare. «Se mi capita di rincasare la sera - racconta Stefania Schiavoni, residente in via Baccarani - cerco di non parcheggiare l’auto vicino allo stabile». 

I problemi 

Uno degli effetti direttamente imputabili al degrado causato dalle condizioni dell’edificio è la fuga dal quartiere. «Un tempo questa via era abitata da professionisti, medici - continua Stefania Schiavoni -, adesso se ne sono andati. E le case si sono deprezzate». L’ultima invasione, sgomberata poi dalle forze dell’ordine, risale a circa un mese fa. «Non è la prima volta - sbotta un condomino -, spesso chiediamo l’intervento di carabinieri e polizia. Arrivano le volanti, mandano via gli intrusi, ma dopo qualche settimana ci troviamo di nuovo punto e accapo. Non se ne può più. Bisogna che si muovano a trovare una destinazione per questo scandalo, perché il quartiere ha veramente oltrepassato il limite della sopportazione. 

La raccolta firme 

Recentemente i condomini si erano addirittura organizzati in una raccolta firme per chiedere la realizzazione di una Rsa. «Questa è una via in cui l’età media degli abitanti è molto alta - spiega il pensionato Renzo Mariani -, dunque una residenza per anziani sarebbe una delle soluzioni più gradite». Però, nonostante lo sforzo messo in campo, si è arrivati ad un nulla di fatto. «Ma perché ad un certo punto la raccolta firme si è interrotta - continua Mariani -, non se n’è saputo più niente. Pare sia andata a monte». La rassegnazione ha preso il sopravvento. I residenti, ormai in gran parte non più giovani aitanti disposti a dare battaglia, rinunciano malgrado tutto a tentare di far sentire la propria voce. E il quartiere sprofonda nel declino più totale. «Per carità, non abbiamo mai riscontrato casi di furti nelle abitazioni o nelle auto parcheggiate - precisa la residente Antonietta Buzdugan -, però c’è una preoccupazione diffusa. Non sai mai chi si può nascondere dentro quell’edificio abbandonato». Tanti, troppi gli interrogativi a cui gli abitanti della zona non riescono e non possono dare una risposta. Se non continuare a sopportare una situazione incresciosa. E chissà per quanto altro tempo ancora.

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