Ancona, corso Garibaldi "passeggiata della vergogna", i commercianti: «Sciatteria disarmante»

Ancona, corso Garibaldi "passeggiata della vergogna", i commercianti: «Sciatteria disarmante»
Ancona, corso Garibaldi "passeggiata della vergogna", i commercianti: «Sciatteria disarmante»
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 6 Luglio 2022, 00:35

ANCONA - Corso Garibaldi, da fiore all’occhiello a passeggiata della vergogna. Un lento e inesorabile naufragio verso la decadenza che lascia attoniti i commercianti del centro. «E’ una sciatteria disarmante» sospira Giorgio Pavani titolare della boutique Lay Line mentre allarga le braccia in segno di resa. In effetti basta attraversare il corso principale da piazza Cavour al porto per incontrare nell’ordine: le isole tecnologiche (ormai più che isole solo relitti arrugginiti e ben poco tecnologici), le finte fioriere che oltre a camuffare le colonnine dell’elettricità hanno assunto anche il ruolo di pattumiere.

Poi, tutt’intorno, le pareti dei palazzi mortificate dalle bombolette spray che testimoniano il passaggio di menti eccelse.

Ma il problema è che quelle opere d’arte rimangono dove sono per anni. 

Il degrado

Quasi fossero espressioni culturali degne di visibilità. «C’è di base un problema d’incuria - commenta Simone Boari, titolare di Rosa Food - il centro è lasciato nell’abbandono più totale». Nell’estate del rilancio turistico il biglietto da visita non è di certo dei migliori. «I bagni pubblici sono sempre inutilizzabili - incalza Boari - se per assurdo le nostre attività fossero chiuse, dove andrebbe la gente ad espletare i propri bisogni?».
Domanda che tragicamente trova una risposta in ciò che rimane delle isole tecnologiche, utilizzate come giacigli per sbandati o orinatoi per vandali e cani. «Ne ho una proprio di fronte alla vetrina del mio negozio - commenta Andrea Masini, titolare della boutique Rama’s - oltre a dare intralcio al passeggio, vengono scambiate per rampe dai ragazzi con lo skateboard». Col rischio anche di mettere in pericolo l’incolumità dei passanti. «Ho visto coi miei occhi il terrore nel volto di una mamma col passeggino che è stata letteralmente schivata all’ultimo» sottolinea Masini. L’inciviltà è sì un problema a sé, ma quando a monte non c’è nemmeno l’attenzione di chi dovrebbe provvedere alla manutenzione del bene pubblico allora il mix è esplosivo. «Ogni mattina vedo i furgoni fare la chicane attorno alle fioriere che coprono gli allacci dell’elettricità» afferma Ashraf Azzazy, titolare del negozio +39Store che si affaccia lungo la parte alta di corso Garibaldi. Ma fosse solo quello il disagio, sarebbe pure sopportabile. Purtroppo vengono utilizzate come contenitori per rifiuti. «C’è chi ci butta le sigarette - continua Azzazy - chi le cartacce, e chi si diverte a lanciare lungo il corso le palline di argilla». E pensare che dovrebbero servire a proteggere le colonnine per l’alimentazione elettrica dei mercatini estivi. «Non tocchiamo questo tasto - replica Pavani - per attirare visitatori in centro servono manifestazioni di qualità. Qui mi pare che scarseggi un po’ tutto». E ad accorgersene sono proprio i turisti. «La città è carina, dicono quando entrano in negozio - racconta Masini - poi aggiungono: ma quanto è sporca!».

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