Dati choc per il porto di Ancona: perderà in un anno 600mila passeggeri

Dati choc per il porto di Ancona: perderà in un anno 600mila passeggeri
Dati choc per il porto di Ancona: perderà in un anno 600mila passeggeri
di Stefano Rispoli
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Venerdì 12 Giugno 2020, 04:55

ANCONA  - Doveva essere l’anno dei record. Sarà un’estate di enorme sofferenza per il porto di Ancona che sognava di superare il tetto del 100.109 croceristi del 2019, ma si trova a subire il contraccolpo micidiale della pandemia: per il traffico passeggeri, che aveva toccato quota 1,2 milioni di transiti, si stima un calo secco di quasi il 50% su base annua, mentre da marzo la circolazione delle merci è crollata del 40%. Ora si aspetta come manna dal cielo la riapertura delle frontiere: i collegamenti in uscita con la Grecia dovrebbero essere ripristinati dal 1° luglio, quelli con Croazia e Albania forse prima. 

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In questo modo l’Autorità portuale ipotizza un graduale ritorno alla normalità, ma pesa come un macigno il blocco pressoché totale delle crociere: sarà un anno sabbatico, ai minimi termini. Il Mit ha avviato un tavolo tecnico con le parti interessate per studiare una formula per il re-start: itinerari solo nazionali e in massima sicurezza, ad esempio. Intanto, Msc ci prova: sono aperte le prenotazioni per 6 crociere della Msc Sinfonia che farà tappa ad Ancona tutti i venerdì di agosto, il 4 e l’11 settembre, con itinerari diversi tra Croazia, Albania e isole greche. Certo non basterà a salvare una stagione che si preannuncia disastrosa per le attività portuali e per il turismo della città. 

«Prevediamo una contrazione del traffico passeggeri del 40% per luglio e agosto, che toccherà il 50% su base annua - dice l’armatore Alberto Rossi della società Adria Ferries -. Attendiamo le linee guida per comprendere gli accordi bilaterali tra vari Paesi, ma intanto abbiamo già adottato i protocolli di sicurezza per le navi, molto restrittivi: le norme incideranno sulle capienze e sulla capacità di trasporto». E’ vero che si va verso la riapertura delle frontiere, «ma non basta schiacciare un bottone per far tornare tutto come prima», avverte Andrea Morandi, Ceo del Gruppo Morandi e agente generale per l’Italia della compagnia Superfast Ferries. «La situazione è critica: il traffico merci è calato del 30-40% nei mesi di aprile e maggio, quanto ai passeggeri siamo a zero ed è difficile fare previsioni. I nuovi protocolli sono molto restrittivi e non sappiamo quante persone si sentiranno pronte a partire e quante annulleranno le prenotazioni fatte in anticipo, anche se i traghetti sono assolutamente sicuri perché sono state adottate tutte le precauzioni necessarie che hanno comportato un ulteriore aggravio dei costi. Per questo come associazione degli Agenti marittimi di Marche e Abruzzo abbiamo chiesto all’Autorità portuale un sostegno economico e un aggiornamento sugli assi di sviluppo del porto». La lettera inviata al presidente Rodolfo Giampieri è un appello a ricevere risposte concrete ed efficaci per la salvaguardia del lavoro portuale, dell’occupazione e dello sviluppo futuro dei traffici. 

Da un lato si chiede di azzerare i canoni sulle concessioni demaniali marittime e sulle autorizzazioni di impresa, che gravano in larga parte sulle compagnie marittime, dall’altro si sollecitano azioni a difesa della competitività dello scalo dorico, come l’armonizzazione degli adempimenti amministrativi e una nuova politica industriale-portuale.

Infine, si chiedono lumi sui progetti, come i lavori per le banchine 22 e 27, il futuro dell’area silos, il nuovo terminal crocieristico lato Fincantieri, la nuova stazione marittima passeggeri nell’area ex Fiera, i dragaggi del porto commerciale merci, lo stato di avanzamento della bonifica dell’area bunge, l’ampliamento dell’area Facility 2A (stazione ferroviaria marittima) e, non ultimo, il collegamento porto-A14, atteso da decenni. 

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