Favori, sesso e denaro: l'infermiere falsario dei vaccini viaggiava a ventimila euro al mese

Favori, sesso e denaro: l'infermiere falsario dei vaccini viaggiava a ventimila euro al mese
Favori, sesso e denaro: l'infermiere falsario dei vaccini viaggiava a ventimila euro al mese
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 22 Marzo 2022, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 21:58

ANCONA - Più i detective della Squadra Mobile scavano tra intercettazioni e filmati, testimonianze e verbali d’interrogatorio, più trovano clienti dell’infermiere Emanuele Luchetti, falsario dei vaccini. Persone disposte a pagare fino a 500 euro pur di ottenere il Green pass rinforzato senza farsi l’iniezione o evitarla a figli minorenni. E più gli investigatori diretti dal vicequestore Carlo Pinto incastrano le tessere dell’inchiesta €uro Green Pass, più sale la contabilità dei guadagni illeciti imputati all’infermiere corrotto, che in cambio di tangenti fingeva di iniettare dosi anti-Covid, sparate nel cestino dei rifiuti della sua postazione all’hub vaccinale Paolinelli alla Baraccola.

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La terza ordinanza

E’ scattata ieri la terza tornata di misure cautelari, dopo quelle del 10 gennaio e del 21 febbraio, chieste dal pm Ruggiero Dicuonzo e concesse dal gip del Tribunale di Ancona Carlo Masini. Adesso salgono a 90 le persone sottoposte a provvedimenti della magistratura, con cinque nuovi obblighi di dimora notificati ieri ad altrettanti beneficiari del sistema Luchetti, che ora non potranno lasciare il comune di residenza, con divieto ulteriore di uscire di casa dalle ore 21 alle 6, e obbligo di presentazione quotidiana al posto di polizia. I cinque sono indagati per le stesse ipotesi dei reato contestate agli altri 85 delle prime tranche: corruzione, peculato e falso ideologico continuati, commessi in concorso con l’infermiere Luchetti per ottenere l’indebito rilascio di Green pass.
L’obbligo di dimora è scattato ieri per una coppia di chiaravallesi (Paola Marchetti, 57 anni, e il marito Franco Cantarelli, 62), per una cittadina della repubblica Ceca residente da tempo a Recanati, Zdenka Novackova, 47 anni, per una maceratese residente a Sant’Angelo in Pontano (Jessica Pennesi, 31 anni) e per Silvia Palmieri, 44 anni, residente a Civitanova, moglie del ristoratore Daniele Mecozzi, finito ai domiciliari perché ritenuto dagli investigatori uno dei principali intermediari e procacciatori di clienti.

Per i coniugi chiaravallesi e per la Novackova, le ipotesi di reato riguardano la finta vaccinazioni dei figli minorenni, ragazzini di 15-16 che gli indagati avrebbero accompagnato - stando alle accuse - nella postazione del finto vaccinatore, previo appuntamento preso tramite intermediari.

I sequestri di denaro

Anche l’infermiere Luchetti, in carcere dal 10 gennaio, risulta destinatario in quest’ultima ordinanza di una misura cautelare reale. Il gip Masini ha disposto a suo carico un ulteriore sequestro di somme, fino a 4.500 euro, ritenute il profitto della sua attività di finto vaccinatore in cambio di tangenti. Già nelle prime due ordinanze a carico di Emanuele Luchetti, infermiere falconarese di 51 anni in servizio al Centro salute mentale di Ancona, distaccato all’hub della Baraccola per la campagna vaccinale, venivano disposti sequestri di denaro: 15mila euro nella prima, 4.800 nella seconda. In tutto ora arriviamo a quasi 25mila euro, mazzette accumulate dall’infermiere in un periodo breve illuminato dall’inchiesta, che va dal primo dicembre all’8 gennaio. Le finte vaccinazioni, per l’infermiere, erano diventate un secondo lavoro da 5mila euro a settimana, 20mila al mese, manco fosse un luminare della medicina. E dire che Luchetti aveva iniziato con le finte iniezioni a titolo di cortesia, nel giro di amicizie della palestra di Zumba o delle conoscenze maturate sul lavoro o nel corso universitario a cui si era iscritto. Tutt’al più ci rimediava qualche favore sessuale o la speranza di un occhio di riguardo in qualche esame, come emerge dalle registrazioni fatte dal dottor Carlo Miglietta, l’odontoiatra che aveva finto di accettare la proposta di Luchetti di spartirsi le mazzette. «Finora tutte storie un po’ stupidotte», confidava Luchetti alludendo a una finta vaccinata con cui avrebbe fatto sesso, chiosando a mo’ di giustificazione “la fi... è la fi...”. 

L’esame 

In un’altra occasione, ma cissà se erano millanterie, Luchetti racconta di uno sconto a una coppia di Taranto, per ingraziarsi un futuro esaminatore. «So’ amici di un mio professore, del giro di Osteopatia».. Poi però qualcuno gli ha spiegato che poteva farne un business. Daniela Maria Zeleniuschi, commessa in un supermercato, sarebbe stata tra le prime. «Conosco persone disposte a pagare...». La Mobile ne ha trovate finora un centinaio, compresi ignari minorenni, del tutto innocenti, portati dai genitori. 

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